La manifestazione si è tenuta a Piazza Santa Croce
Un flash mob in piazza Santa Croce con i lavoratori e le lavoratrici seduti accanto alla bandiera del loro sindacato, a formare la parola “contratto”, quello nazionale dei metalmeccanici che non è stato ancora rinnovato.
A piazza Santa Croce si è tenuta la manifestazione indetta a Firenze da Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil, nell’ambito della mobilitazione nazionale della categoria. In piazza anche l’assessora comunale al lavoro, Benedetta Albanese, per “sostenere la battaglia dei lavoratori” in un momento reso delicato dalla pandemia.
“Abbiamo deciso nonostante un periodo complicato – ha detto Alessandro Beccastrini (Fim-Cisl) – di continuare la protesta in modi alternativi: ultimamente è importante segnare una differenza rispetto a un modo di protestare che non ci è mai appartenuto”.
Per Daniele Calosi (Fiom-Cgil) “negare ai lavoratori il rinnovo del contratto significa negare la loro dignità, Confindustria ha un atteggiamento arrogante di fronte a lavoratori che hanno mandato avanti il Paese nella fase più difficile della pandemia”. I metalmeccanici dunque “si sono mobilitati – ha affermato Davide Materazzi (Uilm-Uil) per dare un segnale forte a dei padroni incoscienti che non vogliono rinnovare il contratto, che invece va salvaguardato perché serve per il futuro nostro e dei nostri figli”
Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil dichiarano in una nota di adesioni tra le aziende all’85% al Nuovo Pignone, all’80% alla Leonardo, al 75% alla Laika, all’80% alla Dorin e al 90% a La Fortezza. Centinaia di lavoratori e lavoratrici della provincia fiorentina hanno aderito al pacchetto di quattro ore: in molte aziende lo sciopero è stato esteso a otto ore o per l’intera giornata.
“Sono oltre 20.000 i lavoratori a Firenze che attendono il rinnovo del contratto Federmeccanica, abbiamo effettuato circa 200 assemblee in 140 aziende, di cui molte a distanza o in modalità mista”, spiegano Fiom, Fim e Uilm, secondo cui “una parte degli industriali sta usando la crisi sanitaria per tenere bassi i salari e ciò è inaccettabile. Questo sciopero deve riportare le aziende nella trattativa: le imprese devono diventare parte attiva del confronto e dire che il contratto si deve fare”.
Le interviste a Daniele Calosi (Fiom-Cgil) e ai lavoratori raccolte alla manifestazione