MeToo del parto – “Non abbandonare la buona pratica del rooming-in”. Neonatologi, pediatri e ginecologi ribadiscono l’importanza del servizio ospedaliero che consente subito dopo la nascita di tenere il piccolo nella stessa stanza della madre. Un tema tornato alla ribalta dopo il tragico caso di cronaca avvenuto ad inizio gennaio al Pertini di Roma dove un neonato è morto per soffocamento nel letto con la madre per allattarlo.
Mentre sono in corso le indagini per stabilire l’esatta dinamica dell’accaduto, sono stati migliaia sui social i commenti e i post che esprimono soloidarietà ai genitori del piccolo. In tante raccontano di aver avuto esperienze di inadeguatezza, solitudine, di paura di far male ai propri figli perché provate fisicamente e psicologicamente.
Quello che è successo, le reali problematiche che riguardano il post-partum, la necessità di essere in ascolto dei bisogni della donna e la carenza di personale sanitario pesantemente sofferta anche nel percorso nascita, non sono motivi sufficienti per giungere ad ipotizzare ritorni a gestioni separate di madre e bambino in un momento cruciale della relazione genitore-figlio.
Lo ha ribadito ai microfoni di Controradio, la dott.ssa Valeria Dubini direttrice dell’Unità funzionale complessa Attività Consultoriali della Asl Toscana centro.
Ascolta l’intervista di Chiara Brilli e Gimmy Tranquillo