Lun 23 Dic 2024
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ToscanaSanitàMeyer: salvata neonata di 5 mesi

Meyer: salvata neonata di 5 mesi

Una bambina greca di soli 5 mesi è stata sottoposta a un complesso intervento di ricostruzione intestinale al Meyer di Firenze. L’operazione, svolta dal professor Antonino Morabito e dal suo team, ha salvato la vita della piccola paziente e le permetterà di alimentarsi senza dover ricorrere alla nutrizione parenterale.

Ha solo 5 mesi ed è arrivata al Meyer dalla Terapia Intensiva dell’ospedale di Atene con un’infezione intestinale rara e gravissima. Il professor Antonino Morabito, uno dei massimi esperti europei di chirurgia addominale entrato in servizio al Meyer un anno fa, ha condotto su di lei un complesso intervento chirurgico di ricostruzione intestinale che l’ha salvata e che le permetterà di alimentarsi senza dover ricorrere alla nutrizione parenterale.

La bambina era affetta da enterocolite necrotizzante, un’infezione intestinale molto grave, tipica dei piccoli nati prematuri come lei. Il professor Morabito ha utilizzato una tecnica operatoria combinata: prima ha allungato l’intestino della piccola migliorandone il calibro e quindi la funzionalità, poi ha usato un’ansa intestinale per ridurre il transito intestinale e “rallentare” il percorso del cibo che la bambina, a causa della condizione, non riusciva assolutamente ad assimilare. Quest’ansa ha invertito il “senso di marcia” della peristalsi su 10 centimetri di intestino, favorendo l’assorbimento intestinale. La bambina aveva già subito due interventi chirurgici a Atene che però erano serviti solo per rimuovere le parti di intestino oramai necrotizzate a causa dell’infezione e a contenere il danno. Appena stabilizzata è stata portata nella Terapia Intensiva del Meyer.

La tecnica di ricostruzione chirurgica utilizzata per la bambina si chiama “Spiral Intestinal Lengthening and Tailoring” (SILT), tecnica di alta specializzazione in ambito ricostruttivo intestinale che permette di trattare i bambini con sindrome dell’Intestino corto, una rara patologia intestinale. Tale sindrome ha una incidenza riportata dei 24.5 per 100.000 neonati nati vivi e una prevalenza del 3-4 per milione di pazienti. In Toscana è stata inserita nel registro regionale a delle malattie rare proprio con l’avvio dell’attività del centro del Meyer.

Il professor Antonino Morabito, che adesso è ordinario di Chirurgia pediatrica all’Università degli Studi di Firenze e dirige la struttura complessa di Chirurgia pediatrica del Meyer, è rientrato in Italia dopo oltre vent’anni all’estero: ha preso servizio nell’ospedale fiorentino il 2 maggio 2018 dopo una lunga carriera al Royal Manchester Children’s Hospital (UK). In 12 mesi di attività il Centro di ricostruzione e riabilitazione autologa intestinale da lui diretto al Meyer, tra gli altri pazienti, ha preso in carico 18 bambini affetti da sindrome dell’intestino corto. Di loro, sei sono arrivati da fuori Italia, mentre altri otto arrivano da altre regioni d’Italia. L’età media di questi piccoli pazienti è di 45 mesi e 15 di loro sono stati sottoposti a chirurgia ricostruttiva intestinale con tecniche che hanno fatto del Meyer il centro di riferimento europeo per questa specialità.

Il centro ha anche sviluppato, con l’aiuto degli ingegneri di T3DDY (il laboratorio congiunto Meyer-Unifi per la stampa 3D) un modello tridimensionale intestinale utile sia come strumento di simulazione per gli specializzandi di chirurgia e per colleghi italiani ed internazionali, sia come materiale per la programmazione di interventi chirurgici su banco prima ancora che sul paziente.  “Per noi è un onore aver portato questa specialità al Meyer. L’uso di questa tecnica chirurgica combinata, che contraddistingue la nostra equipe, ci ha resi molto attrattivi e ci sta permettendo di raggiungere numeri unici del panorama della ricostruzione – spiega il professor Morabito – Il nostro percorso prosegue in direzione di una medicina sempre più personalizzata . Pensiamo che la terapia da offrire debba essere determinata dalla patologia di cui è affetto il paziente, ed ogni paziente è unico”.

L’unità diretta dal professor Morabito oggi è l’unica realtà in Europa in grado di utilizzare tutte le tecniche ricostruttive intestinali descritte in letteratura. Questo anche grazie da un team multidisciplinare del quale fanno parte, oltre ai chirurghi, anestesisti, gastroenterologi, epatologi, radiologi, dietiste, pediatri, infermieri e psicologhe del Meyer.

Il servizio di Simona Gentili