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Migranti e detenuti nell’omelia di Natale del Cardinal Betori

Betori

Firenze, dall’altare del Duomo durante la messa di Natale, l’arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori, durante la messa della mattina di Natale, ha dedicato l’apertura della sua omelia, al tema dei migranti.

Betori ha infatti sottolineato con disappunto come tra la popolazione italiana si stia diffondendo un “istinto a chiudersi” negando “ospitalità a chi viene da paesi in guerra, impoveriti dalle rapine dei potenti, stremati dalla fame”.

“Dobbiamo chiederci perché in un popolo da sempre aperto all’incontro e all’accoglienza sta prevalendo l’istinto a chiudersi nel proprio guscio, a negare ospitalità a chi viene da paesi in guerra, impoveriti dalle rapine dei potenti, stremati dalla fame – ha detto l’Arcivescovo di Firenze, continuando – C’è una radice profonda all’origine di questa chiusura ed è la cultura individualista che ha pervaso l’Occidente, quella cultura che tradisce la natura della famiglia confondendola con altro che non lo è”.

Betori ha parlato anche dei detenuti, “Al dramma di chi non è accolto, sento di dover accostare, in questo giorno di speranza e di pace, quello di coloro che sono esclusi, tra cui vorrei ricordare i carcerati. Cha sbagliato non sia emarginato con il suo errore, ma sia accompagnato a riscattare la propria esistenza. Una pena solo afflittiva non aiuta il reo e lo riconsegna alla società non recuperato ma, se possibile, ulteriormente radicato nella propria asocialità”.

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