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ToscanaSocietà🎧 Minori, in Toscana povertà relativa è del 20,1%

🎧 Minori, in Toscana povertà relativa è del 20,1%

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🎧 Minori, in Toscana povertà relativa è del 20,1%
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“I diritti dei bambini devono stare al centro delle politiche territoriali”. Così Donatella Turri, Caritas Italia, in occasione della presentazione della terza edizione del Rapporto “I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia – I dati regione per regione” del Gruppo di lavoro per la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (Gruppo CRC). Nonostante una quadro di generale soddisfazione per la Toscana, rimangono alcune emergenze importanti, a partire dall’aumento della povertà relativa, spesso correlata al contesto migratorio.

In Toscana diminuisce leggermente la percentuale di minorenni rispetto al totale della popolazione, al 14,1% (il dato assoluto è 518.000) contro una media nazionale del 15,1%. La povertà relativa minorile è del 20,1%, dato in aumento rispetto al precedente rapporto (15%), anche se inferiore alla media italiana. È quanto emerge dalla terza edizione di ‘I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia’ del gruppo di lavoro per la convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, presentato oggi a Firenze grazie a Caritas e Unicef. L’abitudine alla lettura e la pratica sportiva sono superiori ai valori medi nazionali: la Toscana è tra le prime tre regioni italiane per la percentuale più elevata di bambini e ragazzi che hanno l’abitudine alla lettura.

Viene definita “buona la copertura dei servizi socio-educativi per la prima infanzia”, con l’88,3% dei comuni coperti, superiore di ben 23,9 punti rispetto alla media nazionale. La Toscana è l’unica regione italiana con un trend in aumento rispetto al numero di pediatri paragonato al rapporto precedente”. La percentuale di bambini e bambine obesi è inferiore al dato nazionale, così come il tasso di mortalità infantile. E’ “negativa la qualità dell’aria”, con il 76,5% della popolazione esposta all’inquinamento da Pm2,5. A livello di povertà, nel dettaglio, la percentuale di minori che vive in sovraffollamento abitativo è del 39,7%, inferiore di 1,2 punti alla media nazionale del 40,9%, e in diminuzione rispetto al 46,7% del rapporto precedente. Il tasso di minorenni in affidamento familiare per almeno 5 notti a settimana al netto dei minori stranieri non accompagnati è di 1,6 ogni mille residenti, superiore di 0,2 punti alla media italiana dell’1,4, ma in diminuzione rispetto al precedente rapporto. Il 61,2% degli affidamenti è eterofamiliare e il 38,8% intrafamiliare.

In merito al tema della protezione, i minorenni stranieri non accompagnati presenti e censiti in Toscana sono 885 (in Italia 19.210), tendenza in aumento rispetto all’ultimo report (erano 267 nel 2021). Con riferimento alle persone di minore età in stato di detenzione o sottoposte a misure alternative, nei servizi residenziali sono presenti 59 minorenni, che corrisponde al 3,94% rispetto al totale nazionale di 1.498, dato in aumento.

L’assessora regionale alle politiche sociali Serena Spinelli ha spiegato che “alcuni aspetti ci confortano come sistema regionale, la presenza di un’adeguata rete di servizi che riescono a prendersi cura dei bambini, delle bambine e degli adolescenti. E un rapporto anche con i genitori apparentemente positivo, come si descrivono i ragazzi. C’è una riduzione dei neet, di coloro che non studiano, non lavorano e non lo cercano”. Tra i dati “che ci fanno pensare c’è l’aumento della povertà, soprattutto dal punto di vista educativo e c’è un aumento anche del numero dei ragazzi che sono stati che sono detenuti negli istituti penitenziari minorili”. Secondo Spinelli “l’approccio alle politiche per i ragazzi e per le ragazze deve avere una capacità di essere multisettoriale e coinvolgere vari settori tra istituzioni, scuola, il tribunale dei minori. E si deve avere il coraggio di ascoltare la voce dei ragazzi”. Don Emanuele Morelli, delegato regionale Caritas Toscana, ha affermato che “ci sono alcuni segnali preoccupanti che non ci possono lasciare indifferenti ma in un contesto generale di buona condizione: in Toscana si sta bene, anche dal punto di vista dell’infanzia e della adolescenza”. Per quanto riguarda la povertà educativa “i minori che hanno meno opportunità rispetto ai loro coetanei sono una provocazione per tutti”.