Silenzio totale, proprio come aveva chiesto il sindaco di Firenze Dario Nardella. Piazza della Signoria si è fermata per un minuto alle ore 15, in segno di cordoglio per le vittime della tragedia del cantiere di via Mariti.
Molti i presenti. Prima del minuto di silenzio il suono della Martinella: presenti Nardella, insieme alla sua giunta, il presidente della Toscana Eugenio Giani, esponenti della politica e dei sindacati, l’arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori. Dopo l’intervento qualcuno tra i cittadini ha detto ad alta voce ‘Ci vogliono i fatti’ e ‘Non si può morire a 24 anni in un cantiere‘. “E’ una tragedia che ci ha colpito profondamente e per la quale vorrei ringraziare anche tutti i volontari, i vigli del fuoco, protezione civile, le istituzioni coinvolte – ha detto Nardella -. Ora più che mai ci raccogliamo intorno ai familiari degli operai che hanno perso la vita mentre lavoravano nel cantiere di via Mariti e ci impegniamo con questo minuto di raccoglimento a essere più uniti e forti che mai perché non ci siano più vittime sui luoghi di lavoro”. Oggi a Firenze è lutto cittadino per l’intera giornata. Le bandiere della città di Firenze negli edifici pubblici sono a mezz’asta e i mezzi di trasporto pubblico sono listati a lutto: sono inoltre annullate tutte le manifestazioni pubbliche in segno di rispetto per oggi e domani. La Partita dell’Assedio, che si sarebbe dovuta disputare oggi, si giocherà invece il 19 febbraio. “Sono colpito nel vedere tutti questi cittadini qui, è il segno che questa tragedia ha lasciato tutti sgomenti e di una comunità che nel lutto si raccoglie intorno ai familiari delle vittime – ha poi detto a margine Nardella -. Un signore ha detto che ci vogliono i fatti e ha ragione”.
“Domani ci sarà a Firenze la ministra del Lavoro” Marina Elvira Calderone, “ci ha informato della sua presenza. Chiederò alla ministra un impegno del governo concreto ed efficace perché ci siano più regole, più chiare ed efficaci per quanto riguarda gli appalti privati e perché si possa potenziare anche il codice degli appalti”. Lo ha dichiarato il sindaco di Firenze Dario Nardella, a margine del minuto di silenzio in piazza della Signoria. “Oggi il principio è che la tutela della libertà di concorrenza viene prima della legalità e della sicurezza dei lavoratori – ha aggiunto -. Noi dobbiamo invertire questo meccanismo, viene prima la sicurezza dei lavoratori e della legalità poi le regole della libertà della concorrenza di cui si occupa l’Europa”. “Ci vogliono regole e fatti, non basta solo piangere, la rabbia e le parole ormai sono state sprecate – ha concluso -. Anche noi non abbiamo tanta voglia di parlare, perché quello che conta ora è che lo Stato faccia la sua parte”.