Le Misericordie di tutta la Toscana pronte a portare il 25 Settembre davanti alla sede della Giunta regionale i loro mezzi per protestare contro la mancanza di rimborsi adeguati per le spese sostenute durante la pandemia Covid
“Da Aprile scorso, quando insieme a Croce Rossa ed Anpas abbiamo chiesto un incontro urgente, stiamo ancora aspettando di poter parlare col presidente Eugenio Giani, per rappresentargli le straordinarie difficoltà e problematiche con cui ci confrontiamo e i costi assai aumentati per portare avanti i nostri servizi, quelli di sempre e quelli nuovi” . la denuncia è del il presidente della Federazione delle Misericordie della Toscana, Alberto Corsinovi.
Che aggiunge “da otto secoli in Toscana, continua Corsinovi, siamo espressione delle comunità a servizio delle stesse comunità e continueremo ad esserlo, ma non capiamo perché dobbiamo anche farci carico di quello che compete, per legge, al servizio sanitario regionale. E’ evidente che la pandemia ha comportato un aumento di tutti i costi sanitari, da quelli ospedalieri a quelli ambulatoriali e territoriali. E’ quindi incomprensibile che in uno dei comparti di cui ci occupiamo da sempre, quello del trasporto sanitario, non ci sia stato nessuno specifico riconoscimento e nessuna valorizzazione economica dei nostri servizi.”
Per questo le Misericordie della Toscana sono pronte a lanciare l’assedio a palazzo Sacrati Strozzi, sede della Giunta regionale, invadendo con le loro ambulanze e i loro mezzi piazza Duomo, a Firenze, per protestare contro la scarsa attenzione che la Regione sta dimostrando per il servizio svolto ed il gravoso impegno sostenuto nell’affrontare il Covid.
“In questo anno e mezzo difficilissimo, in cui spesso si è dovuto navigare a vista, con la loro capillare rete fatta di 309 confraternite e oltre 400 sedi operative presenti in ogni angolo della Toscana, le Misericordie sono state presidio e punto di riferimento certo per le comunità” sottolinea corsinovi. Che precisa “abbiamo fatto di tutto per rispondere ai bisogni e alle esigenze dei cittadini, ma anche alle richieste che ci arrivavano dalla Regione e dalle istituzioni sanitarie nonché dalle amministrazioni comunali. Abbiamo sempre risposto ‘eccoci’, come nostra abitudine ed oggi è davvero mortificante constatare la scarsa attenzione che la Regione ci riserva”.