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Lun 14 Apr 2025
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ToscanaCronacaMoby Prince: Pittalis, lavoreremo per accertare la verità

Moby Prince: Pittalis, lavoreremo per accertare la verità

“Sono qui per dare un’assicurazione ai familiari delle vittime e alle associazioni dei familiari delle vittime che il Parlamento attraverso la commissione d’inchiesta che ho l’onore di presiedere continuerà senza sosta nel lavoro che ha intrapreso per, mi auguro, definire una volta per tutte le cause che hanno realizzato questa sorta di immane tragedia”. Lo ha detto stamani a Livorno, in Fortezza Nuova, durante la deposizione di una corona al monumento in ricordo delle Vittime del Moby Prince, Pietro Pittalis, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle cause del disastro del Moby Prince.

“Perché la vicenda – ha aggiunto Pittalis – si è prestata a tante interpretazioni”, c’è “una verità giudiziaria che non ha mai accertato responsabilità precise, assoluzioni, archiviazioni, e dunque il Parlamento si è fatto carico, non di sostituirsi all’autorità giudiziaria, di assumere il compito grazie anche allo stimolo, alle richieste al lavoro instancabile dei familiari e delle associazioni dei familiari di non lasciare nulla di intentato”.

“Noi stiamo perseguendo l’obiettivo di accertare la verità sulla strage del Moby Prince dando per ormai assodati alcuni punti sui quali non torneremo indietro: non è stata la nebbia la causa del disastro e abbiamo la certezza che non ci sia stata negligenza né imprudenza nel comportamento del comando e dell’equipaggio”. Così stamani a Livorno per il 34/o anniversario della strage del Moby Prince, Pietro Pittalis, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle cause del disastro navale nel porto. Invece, ha proseguito Pittalis, “abbiamo sì una certezza sull’esatto posizionamento dell’Agip Abruzzo, ossia in uno specchio d’acqua dove non doveva esserci, e abbiamo sicuramente la certezza non solo dei ritardi dei soccorsi ma delle gravissime omissioni e carenze nel coordinamento di quei soccorsi”. “Noi confuteremo, mettendo nero su bianco, la fragilità della tesi che i soccorsi non sarebbero stati assolutamente utili e necessari affidandosi a quella teoria smentita della sopravvivenza delle persone a bordo della Moby per non più di 30 minuti – ha sottolineato – Questo voglio chiarirlo perché il problema che ci siamo posti e ci porremo, è dare conto delle responsabilità che non sono ancora emerse e delle vite che in quel contesto potevano essere salvate da soccorsi ben coordinati”.