“Non sono un terrorista” ha spiegato al giudice Moh’d Dani Hakam Taleb, il 21enne che lo scorso febbraio lanciò due molotov contro il consolato americano di Firenze, dicendo di essere pentito e di aver agito senza complici. Gli è contestata anche la finalità di terrorismo, il processo a settembre.
Andrà a giudizio Moh’d Dani Hakam Taleb, il 21enne che lo scorso febbraio lanciò due molotov contro il consolato americano di Firenze, gli è contestata anche la finalità di terrorismo. Il gip Angelo Antonio Pezzuti, come riporta La Repubblica Firenze, ha firmato un decreto di giudizio immediato nei confronti del ragazzo, dopo la richiesta avanzata dalla procura. Il processo è previsto a settembre, non ci sarà quindi un’udienza preliminare ma si passerà direttamente a quella dibattimentale. Le accuse per il 21enne sono di aver compiuto un atto di terrorismo, con ordigni micidiali o esplosivi, aggravato dal fatto di aver agito di notte cercando quindi di eludere la sicurezza. Le indagini di polizia giudiziaria lo hanno individuato nel giro di pochi giorni dopo i video di rivendicazione, come colui che tirò due molotov contro la sede del consolato degli Stati Uniti la notte tra il 31 gennaio e il 1 febbraio scorso. Le bottiglie incendiarie finirono a terra senza danneggiare il palazzo sede del consolato o causare feriti. Durante l’interrogatorio per la convalida del fermo, il ragazzo ammise le sue responsabilità. “Non sono un terrorista” ha spiegato al giudice, dicendo di essere pentito e di aver agito senza complici. Si scusò per quanto fatto. “Voleva fare qualcosa di provocatorio. Ma rimane un ragazzo di 21 anni, senza precedenti” disse il suo avvocato di fiducia, Samuele Zucchini.