Montanari, storico dell’arte e rettore dell’Università per stranieri di Siena, lancia un’associazione in vista delle elezioni a Firenze. Il prossimo martedì sarà ospite dei nostri studi per Tutti al voto! in onda alle 8.40 e su Controradio Web Tv
Si chiama ’11 agosto’, data – spiega in un manifesto di presentazione dell’associazione -, “della liberazione di Firenze, l’inizio del riscatto e della ricostruzione” perché “anche oggi sentiamo che Firenze si deve liberare”: dalla povertà, “dall’illusione che l’unica fonte di reddito sia il turismo, dall’abbaglio per cui la sicurezza sarebbe repressione, e non sicurezza sociale” per tutti, “da un lavoro povero, e sfruttato; dall’idea che la sua proiezione internazionale sia essere un salotto di lusso e non impegnarsi per costruire pace e giustizia ambientale e sociale”.
Tomaso Montanari, nel manifesto dell’associazione, spiega che da tante parti è stato esortato a candidarsi a sindaco: si dice grato “per questa fiducia” ma “profondamente convinto che la soluzione non sia collocare una singola persona in alto, bensì prendersi cura di ogni singola persona, a partire da chi sta più in basso. ‘Sortirne insieme’, appunto, così don Milani definiva la politica”.
Continuerà a fare il rettore, il che non impedisce, spiega all’ANSA, “che si possa far politica in tanti altri modi, mettendosi al servizio e proponendosi come ‘ricucitore'”: “E’ il momento di creare ponti, di creare un luogo di incontro per le tante realtà politiche e culturali che hanno idee non dissimili, ma che sono frammentate. E’ il momento di pensare insieme a come vorremmo Firenze”. Montanari dà appuntamento all’8 febbraio “per conoscerci, per decidere i prossimi passi, per iniziare a finanziare un’azione popolare collettiva”.
Nel manifesto dell’associazione, Montanari spiega anche che “negli ultimi 15 anni – da Renzi a Nardella – c’è stato un unico filo conduttore: Firenze città per pochi privilegiati, Firenze città vetrina, Firenze privatizzata. Firenze è stata ridotta a una merce: e a una merce svenduta alla speculazione internazionale”. Riferendosi poi alla candidata sindaco del Pd, Sara Funaro, che nei giorni scorsi ha detto che “la discontinuità è la destra”, Montanari sostiene che “questo sia un grave errore, e un grande pericolo. Perché significa che chiunque voglia cambiare qualcosa dovrebbe votare a destra. Ecco perché la Toscana, città dopo città, passa ad una destra ancora fascista: perché chi ha il potere dice di non voler cambiare nulla”.
Per Montanari e gli altri promotori dell’associazione, che saranno svelati l’8 febbraio, il programma politico di chi governerà Firenze deve “tornare ad essere quello che Giorgio La Pira riassumeva in queste parole: ‘Se c’è uno che soffre io ho un dovere preciso: intervenire in tutti i modi, con tutti gli accorgimenti che l’amore suggerisce e che la legge fornisce, perché quella sofferenza sia o diminuita o lenita’. Parole – commenta – che suonano lontanissime”, ma “non sono forse proprio queste le parole da cui ripartire?”.
L’associazione, precisa infine all’ANSA, “si rivolge ai cittadini e a chi non vota da tanto tempo, alle persone prima che alla politica. Credo che queste forze, Del Re, Palagi, Firenze Città Aperta, M5s, ci metto anche il Pd, potrebbero dialogare su un progetto comune, con un candidato sindaco di nessuno ma che li rappresenti tutti”.
Il testo integrale del manifesto di annuncio dell’associazione e della sua finalità cliccando QUI