Montanari dal palco in occasione del lancio dell’associazione 11 agosto al teatro Puccini di Firenze, gremito di persone. Secondo gli organizzatori presenti circa 2000 persone e registrate circa 1000 iscrizioni all’associazione.
“Molti di noi si aspettano anche che grazie al lavoro di 11 agosto nasca nelle prossime settimane una Lista civica che sia perno di una grande coalizione per le elezioni del 9 giugno. Una lista civica che sia un soggetto diverso e completamente autonomo dall’associazione, con un altro nome e un suo statuto. Io personalmente mi impegnerò anche perché questa lista civica nasca” e “sono disposto a partecipare: a candidarmi capolista di questa lista civica, se decideremo che serve. Ma la lista ci sarà se tante persone che non l’hanno mai fatto, decideranno di fare altrettanto”. Lo ha detto il professor Tomaso Montanari intervenendo dal palco al lancio dell’associazione 11 agosto al teatro Puccini di Firenze, gremito di persone, tanto che in molti non sono riusciti ad entrare.
“Penso che una lista davvero civica – ha aggiunto -, capace di cucire in una coalizione tutte le forze che a Firenze vogliono un cambiamento nella direzione della Costituzione, sia oggi una possibilità concreta. Questa sembra proprio la volta buona”. L’obiettivo, ha spiegato, è riuscire “tutte e tutti insieme, a proporre un nome alto e condiviso perché diventi il sindaco, o la sindaca, di Firenze. Se non ora, quando?”.
Per Montanari “una lista civica, una lista veramente civica, nasce se i cittadini e le cittadine si muovono in prima persona. Non vi aspettate che la faccia io: che la facciamo in pochi, dall’alto. Non servirebbe a nulla, sarebbe una cosa finta, morta”.
“Le città toscane sono passate a questa destra perché il governo di questo Pd assomiglia sempre di più a un sistema di potere, di spartizione. Un sistema che garantisce solo chi ne fa parte. Un ufficio di collocamento che trova lavoro solo ai suoi dirigenti. Quando oggi ci dicono che va tutto bene; che nulla a Firenze andrebbe cambiato; che sono stati così bravi a governare che viviamo nel migliore dei mondi possibili, ebbene la cosa grave è che ci credono davvero”. Ha ribadito Montanari concludendo: “Davvero non c’è nulla da cambiare in una città in cui un cono gelato costa più di un’ora di lavoro della persona che sta al bancone e lo serve? Non stanno mentendo: è che non riescono più a vedere nulla che non sia il loro potere. Dopo anni e anni a Palazzo Vecchio, la missione con cui ci sono arrivati è persa nelle nebbie, dimenticata, irraggiungibile. Ed è esattamente per questo che Firenze rischia di fare la stessa fine delle altre città toscane” dove oggi governa il centrodestra”.