Mar 19 Nov 2024
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ToscanaCronacaMonte S. Savino: Salvini chiama comerciante, che non risponde

Monte S. Savino: Salvini chiama comerciante, che non risponde

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha telefonato al commerciante Fredy Pacini di Monte San Savino che la notte scorsa ha ucciso un ladro nella sua ditta per rappresentargli “la vicinanza delle istituzioni”. Lo ha riferito l’avvocato Alessandra Cheli, uno dei legali che assiste il gommista. “Pacini non se l’è sentita di parlare con il ministro, perchè è troppo scosso. Ha chiamato me perchè lo ricontattassi. Salvini è stato sincero”, ha detto l’avvocato.

L’avvocato Cheli ha spiegato che Matteo Salvini ha telefonato in ditta per cercare Fredy Pacini ma quest’ultimo non se l’è sentita di parlarci e quindi con un sms ha contattato il suo legale perché venisse in azienda a ricontattare lo stesso ministro. Così c’è stata la telefonata fra Salvini e l’avvocato in rappresentanza di Pacini. “Nei prossimi giorni ci piacerebbe che Fredy Pacini potesse parlare con il ministro Salvini, oggi non se la sente, dobbiamo capire che non è di poco conto quello che è accaduto per una persona i cui problemi finora, a parte l’assedio dei ladri, riguardavano la normale vita di tutti i giorni, il lavoro e le attività personali. Teniamo presente che è morta una persona in questo piazzale. Ribadisco che per il mio assistito la prima cosa è il rispetto per le autorità.”

“Fredy Pacini è tranquillo e a posto con la sua coscienza, ma certo c’è stato un morto. Per dirla in toscano non è contento di sicuro”. conclude Cheli.

“Dopo il Decreto Sicurezza, arriverà in Parlamento la nuova legge sulla Legittima Difesa. Io sto con chi si difende, entrare con la violenza in casa o nel negozio altrui, di giorno o di notte, legittima l’aggredito a difendere se stesso e la sua famiglia. La mia solidarietà al commerciante toscano, derubato 38 volte in pochi mesi: conti su di noi!”. Avava affermato questa mattina, il ministro Matteo Salvini.

Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente del gruppo M5s in Consiglio regionale, Giacomo Giannarelli, in merito ai fatti di Monte San Savino.

“La vita è sacra e oggi è morta una persona – ha detto Giannarelli -. È stata uccisa durante una violazione di domicilio da un imprenditore che ha subìto 40 furti in pochi anni ed è costretto a vivere nel suo capannone per difendere quello che ha creato con il proprio duro lavoro. Prima di giudicare mettiamoci nei panni di questo imprenditore. C’è un problema sicurezza in tutta la Toscana: lo diciamo da tempo. Ora servono delle risposte”.

“La notizia mi sconvolge e non poco – aggiunge il capodgruppo del M5S -. Sì, perché lo scorso mese incontrai, per caso, proprio il Pacini. Ero a Chiusi (Arezzo) per un incontro con il gruppo locale del Movimento e avevo forato una gomma. Venne in mio soccorso lui, persona gentile e con le mani da lavoratore. Solo dopo l’intervento in officina, scambiando due chiacchiere, scoprii la sua storia”.

“Un racconto incredibile – dice ancora l’esponente M5s -. Mi spiegò che era costretto a dormire da almeno quattro anni nel suo capannone: aveva subìto 38 furti.”

“Allora, tra le altre cose, scrissi: Non possiamo permettere che la nostra regione viva nel terrore della criminalità. È andata così. Senza parole”, conclude Giannarelli.

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