Alle ricerche prendono parte 15 squadre, composte da 30 Vigili del fuoco e circa 40 volontari di molteplici associazioni, impegnati nelle zone indicate da esperti Tas Vvf (topografia applicata al soccorso).
Nonna e nipotino di 5 mesi tedeschi travolti lunedì sera dalla piena dello Sterza continuano a essere dispersi. Le ricerche sono riprese stamani a pieno ritmo, col giorno.
Per tutta la giornata di ieri oltre un centinaio di persone tra vigili del fuoco e volontari della protezione civile locale, con l’ausilio di unità cinofile, droni ed elicotteri, hanno continuato a cercarli, senza esito.Le ricerche si sono concentrate su un’ampia area 500 metri più a valle dell’abitazione affittata dalla famiglia tedesca e dove il torrente ha ammassato montagne di detriti.
La casa era stata presa in affitto con la famiglia (i genitori del bambino e il nonno, rimasti illesi) in località La Gabella, una zona di campagna e boschi tributaria della Val di Cecina. Le attività dei soccorritori, con l’ausilio di droni, elicotteri e unità cinofile, si stanno concentrando in un’area dove l’acqua ha trascinato ingenti quantità di alberi e detriti forestali per circa 500 metri più a valle da dove la donna e il bambino sono stati travolti
Le ricerche aeree sono state sospese con il sopraggiungere dell’oscurità mentre è proseguito il lavoro, pur con meno personale, delle squadre di terra in attesa di riprendere la mattina a pieno regime. Intanto, la provincia di Pisa ha avviato le ispezioni tecniche delle tre strade interrotte perché coinvolte nell’alluvione: si tratta delle provinciali 18, 19 e 57 che interessano i comuni di Monteverdi Marittimo, Montecatini Val di Cecina e Guardistallo.
Gli esperti hanno calcolato che la superficie del territorio, interessato. dalla tracimazione delle acque del torrente Sterza, è di circa 22 ettari.
“Solo dopo avere concluso le operazioni di ripulitura da fango e detriti e di bonifica – ha spiegato il presidente della provincia, Massimiliano Angori – si potrà vedere se le strade ora interrotte hanno subito eventuali danni statici che potrebbero richiedere procedure più lunghe per la loro riapertura. Attualmente le interruzioni costringono a percorsi stradali più lunghi ma nessuna frazione o centro abitato risulta isolato”