Per la diagnosi sbagliata una paziente morì e ora tre dottoresse dell’ospedale di Empoli sono state condannate. La vittima era una donna incinta alla quarta settimana di gravidanza, non fu rilevata un’occlusione intestinale. Il fatto avvenne a luglio 2018 nell’ospedale San Giuseppe.
Il tribunale di Firenze ha condannato per omicidio colposo tre dottoresse in servizio nel reparto di ginecologia con pena di 2 anni e 4 mesi di reclusione. I familiari della vittima, Barbara Squillace, erano stati già risarciti prima del processo e non si sono costituiti parte civile. La pm Ester Nocera aveva chiesto la condanna per due medici e l’assoluzione per un terzo imputato. La paziente, 42 anni, secondo la ricostruzione processuale, morì a causa di un’occlusione intestinale non diagnosticata dai sanitari, che invece la curarono per iperemesi gravidica. Le dottoresse che la seguirono dal giorno del ricovero, il 13 luglio 2018, fino alla morte improvvisa in ospedale una settimana dopo, avrebbero sbagliato diagnosi nonostante i sintomi che la paziente manifestava – addome teso, vomito, nausea e forti dolori addominali – e nonostante i risultati degli esami ecografici ai quali era stata sottoposta. Aspetti che avrebbero dovuto far sospettare l’occlusione intestinale. Nel corso del ricovero, secondo quanto ricostruito, la donna fu sempre curata per vomito gravidico, fu prescritta una valutazione interna da parte di una nutrizionista e di uno psichiatra. Inoltre non fu mai sottoposta alla valutazione di un chirurgo, che avrebbe potuto effettuare la diagnosi corretta e salvarle la vita.