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🎧 Morosità incolpevole, l’appello per salvare una famiglia sotto sfratto finisce all’Onu

Morosità incolpevole, da Rete Antisfratto Fiorentina, Movimento di Lotta per la Casa, Sportello Solidale Casa, Unione Inquilini e Sinistra Progetto Comune parte l’appello per salvare una famiglia di cinque persone che tra due giorni rischia di trovarsi fuori casa perché colpita da un avviso di sfratto.

“Un caso emblematico di estrema fragilità che può finire positivamente o al contrario precipitare in una gravissima violazione dei diritti umani. Lo testimonia – dicono i movimenti – anche la lettera dell’Onu in cui si invita il Comune di Firenze a trovare una soluzione dignitosa o, in assenza di questa, a rinviare lo sfratto”. Quello della morosità incolpevole è infatti un problema che colpisce molti.

Stiamo parlando di una famiglia composta da cinque persone (padre, madre e tre figli, di cui uno con problemi di apprendimento). In conseguenza della pandemia entrambi i genitori hanno perso il lavoro. Nel 2021 hanno trovato una nuova occupazione presso una ditta di pulizia dove possono lavorare insieme, ma le 70 ore che coprono non bastano a pagarsi l’affitto. Da qui il caso di morosità incolpevole.

La famiglia non può essere divisa, perché i genitori non avrebbero modo di accudire i figli minori e mantenere al tempo stesso l’occupazione. L’assenza di alloggio o la divisione del nucleo provocherebbe gravi danni, forse irreparabili, come si legge anche nella lettera dell’Onu inviata a margine del caso di morosità incolpevole.

E’ stata già presentata domanda di inserimento nella graduatoria emergenza sfratti nel novembre scorso. “Le  istituzioni – dicono ancora i movimenti per la casa – devono trovare una soluzione abitativa come garanzia imprescindibile perché le avversità che hanno vissuto cessino, perché questa vicenda di morosità incolpevole non si trasformi in una tragedia umana”.

Queste le dichiarazioni di Dimitrij Palagi e Antonella Bundu di Sinistra Progetto Comune. “Esistono numerose situazioni simili a questa. Ringraziamo i movimenti e i sindacati che danno voce alle famiglie in difficoltà. Il Comune non può limitarsi a rinviare le responsabilità sul Governo, ma deve intervenire con strumenti propri”.

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