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Morta Nunzia Borzani ultima superstite della strage di Vinca

Carrara (Massa Carrara), è morta a 101 anni la maestra Nunzia Borzani, ultima superstite della strage di Vinca, un comune in frazione di Fivizzano nella Lunigiana.

Nunzia Borzani era l’ultima superstite di uno degli eccidi più feroci della seconda Guerra Mondiale. Le Ss, fra il 24 e il 27 agosto 1944, hanno ucciso, in quelle quattro tristi giornate, ben 165 persone innocenti a Vinca.

Il cordoglio per la morte della maestra Nunzia Borzani è stato espresso dal sindaco di Carrara, Serena Arrighi: “A nome mio personale, dell’amministrazione comunale e della città tutta voglio esprimere il cordoglio per la scomparsa della maestra Annunziata Borzani ultima sopravvissuta dell’eccidio di Vinca. Sono vicina ai suoi familiari in questo momento di dolore, ma voglio anche ricordare l’importanza dell’eredità che una figura come Nunzia Borzani ci lascia.”

“Nella sua lunga vita con la sua testimonianza diretta lei -continua il sindaco Arrighi- ha contribuito a non far dimenticare gli orrori della seconda guerra mondiale e a far capire l’importanza della memoria e la trasmissione dei fatti del passato alla collettività. Sta a noi oggi portare avanti questi valori e trasmettere il suo messaggio alle future generazioni nell’ottica di una memoria attiva”.

Eccidio di Vinca

Il 18 agosto 1944 un automezzo tedesco in transito lungo la strada Monzone-Vinca, cadde in un’imboscata partigiana. Nello scontro rimase ucciso un ufficiale tedesco. I nazisti, preoccupati dalla crescente attività della Resistenza apuana, decisero così di attuare un rastrellamento per mantenere sotto controllo il settore occidentale della Linea Gotica, all’interno del quale si trovava appunto il borgo di Vinca.

Le modalità scelte dai nazisti furono le stesse usate a Sant’Anna di Stazzema: una tremenda rappresaglia con lo scopo di tenere sotto controllo, con il terrore, la popolazione civile.

Il 21 agosto il generale Max Simon incaricò l’Ss Helmut Looß della progettazione di una vasta offensiva anti-partigiana. Looß elaborò un rastrellamento su vasta scala. Alle prime ore del mattino del 24 agosto 1944 una forza di circa 1500 uomini, tra tedeschi e fascisti, arrivò a Vinca. Le truppe nazifasciste raggiunsero la zona sia dalla strada che dalle mulattiere e dai sentieri sulle Apuane.

Qui, nel frattempo, gli uomini già a conoscenza di quanto accaduto a Sant’Anna di Stazzema, fuggirono nei boschi e sulle montagne vicine. Nel pomeriggio però i tedeschi iniziarono a massacrare tutte le persone rimaste nel villaggio, come anziani ed invalidi.

Il giorno seguente, il 25 agosto, a Vinca arrivò anche la seconda e la terza compagnia delle Ss. L’obbiettivo delle truppe era quello di attuare un meticoloso rastrellamento per eliminare ogni forma di resistenza e di presenza umana.

Il 26 agosto i nazifascisti vennero attaccati dai partigiani sul Monte Sagro. L’attacco tenne impegnati i soldati per tutto il giorno risparmiando momentaneamente a Vinca e ai suoi abitanti altri lutti e distruzioni.

Il 27 agosto però, quando degli abitanti fuggiti tornarono in paese per cercare cibo, seppellire i morti e salvare quanto potevano dalle case in fiamme, vennero colti di sorpresa dall’improvviso ritorno dei tedeschi e dei fascisti.

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