Condanne fino a 1 anno e mezzo sono state chieste dalla pubblica accusa al processo per la morte del turista spagnolo Daniel Testor, deceduto il 19 ottobre 2017 dopo essere stato colpito da un frammento di pietra staccatosi dal soffitto della basilica di Santa Croce.
“Con un costante monitoraggio si sarebbe potuto rilevare l’aumentato rischio di cedimento”, ha detto la pm Benedetta Foti, chiedendo la condanna per tutti gli imputati accusati di omicidio colposo nel caso della morte del turista : l’allora presidente dell’Opera di S.Croce Irene Sanesi (9 mesi) , Stefania Fuscagni che l’ha preceduta (1 anno), il segretario generale Giuseppe De Micheli (1 anno e 6 mesi) e il tecnico responsabile Marco Pancani (1 anno e sei mesi).
La famiglia del turista non si è costituita parte civile perchĂ© risarcita con oltre due milioni di euro prima dell’inizio del processo.
Il commento dell’ Opera di Santa Croce
“L’Opera di Santa Croce è impegnata, con determinazione, nella missione secolare di tutelare e condividere il valore del complesso monumentale che costituisce un bene prezioso dell’umanitĂ intera. – Così l’Opera di Santa Croce in merito alle richieste oggi della pubblica accusa al processo – Questo compito, sempre prioritario, è stato svolto con continuitĂ , indicando, attraverso specifiche direttive, gli obiettivi da raggiungere e assegnando per la loro realizzazione ingenti risorse economiche. Prendiamo atto con rammarico delle richieste presentate dall’accusa, restiamo fiduciosi nell’esito del giudizio”.
“Il tragico incidente avvenuto nell’ottobre 2017 all’interno della basilica – prosegue l’Opera – resta un fatto assolutamente doloroso e, ancora una volta, l’Opera di Santa Croce non può che rinnovare la sua profonda e sincera vicinanza alla famiglia di Daniel Testor Schnell”.