La prima udienza è stata fissata per il 4 luglio prossimo nell’aula bunker di Firenze. Al momento, due degli arrestati sono in carcere, cinque ai domiciliari. Tra le parti civili, l’associazione Amici di Duccio Dini Onlus, il Comune di Firenze e i familiari del 29enne
Tutti a processo gli indagati per la morte di Duccio Dini, il 29enne travolto e ucciso il 10 giugno scorso a Firenze da un’auto coinvolta in un inseguimento. Il gip Angela Fantechi ha disposto il rinvio a giudizio per sette persone di etnia rom.
La prima udienza è stata fissata per il 4 luglio prossimo nell’aula bunker di Firenze. Al momento, due degli arrestati sono in carcere, cinque ai domiciliari. Tra le parti civili, l’associazione Amici di Duccio Dini Onlus, il Comune di Firenze e i familiari del 29enne.
Il 30 aprile era stata rinviata ad oggi l’udienza preliminare per alcuni difetti di notifica. Duccio in sella al suo motorino sostava a un semaforo rosso in V.le Canova quando venne investito mortamente da due auto in corsa.
Nella ricostruzione, i sei indagati inseguirono, su tre vetture, quella del parente speronandola più volte fino a fargli perdere il controllo. Anche gli inseguitori persero il controllo delle loro auto finendo per scontrarsi con altri veicoli fra cui lo scooter di Duccio Dini, che morì il giorno dopo in ospedale a causa dei gravissimi traumi riportati.Nell’inchiesta si inserì poi un settimo indagato per violenza privata.
Per ricordare il giovane, il 17 maggio si terrà la partita del cuore organizzata dall’associazione Duccio Dini onlus e l’inaugurazione a Firenze del giardino Duccio Dini, con un murales dedicato al 29enne, prevista per domenica 19 maggio.