Uno degli amici di Erika Lucchesi, la 19enne morta dopo aver accusato un malore in una discoteca di Sovigliana nel comune di Vinci, avrebbe consumato pasticche di ecstasy fornite dallo stesso spacciatore, e per questo probabilmente appartenenti alla stessa partita di quelle che poi avrebbero provocato il decesso della giovane livornese.
Questo è quanto emerso dagli accertamenti dei carabinieri: secondo quanto ricostruito finora, l’amico avrebbe acquistato le pasticche dal pusher, e poi, all’interno della discoteca, ne avrebbe consumate alcune per sé, cedendone altre a Erika Lucchesi.
Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti, c’è quella che, oltre ai danni causati all’organismo da droga sintetica, a provocare subito il decesso immediato, fulmineo, della ragazza sia stata la quantità assunta, dalle tre alle quattro pasticche secondo le testimonianze raccolte.
Dall’autopsia, in base a quanto appreso, sarebbe emerso un quadro compatibile con un’intossicazione da stupefacenti sebbene l’esatta causa della morte potrà essere stabilita solo in base ai risultati degli esami tossicologici che daranno il riscontro scientifico necessario a stabilire se ci sono sostanze chimiche presenti nell’organismo della vittima compatibili con pasticche stupefacenti.
L’amico della giovane è indagato nell’inchiesta per la morte della ragazza con le accuse di spaccio e morte in conseguenza di altro reato. E’ uno dei tre indagati insieme allo spacciatore e alla legale rappresentante della discoteca Jaiss.