“Le dichiarazioni del Ministro dell’Interno rese a seguito del decesso di un cittadino tunisino nel corso di una attività di polizia appaiono inopportune e non rispettose delle prerogative della magistratura. Sarebbe stato necessario attendere la conclusione dei doverosi accertamenti che stanno coordinando i magistrati, gli unici ad essere competenti, sulla base di rigidi parametri costituzionali, a dirigere le attivita’ investigative in corso volte all’accertamento dei fatti”. Lo sottolinea la Giunta dell’Anm.
Ieri su Fb, il ministro dell’Interno aveva scritto – commentando la morte del cittadino tunisino – “Buon sabato ai poliziotti che a Empoli facendo il loro lavoro hanno ammanettato un violento, un pregiudicato che poi purtroppo è stato colto da arresto cardiaco. Se i poliziotti non possono usare le manette per fermare un violento, ditemi voi cosa dovrebbero fare, rispondere con cappuccio e brioche?”.
“A che titolo parla la giunta Anm sulla vicenda di Empoli? Vogliono emettere sentenze anticipate contro la Polizia di Stato? Ovvio che debbano essere fatti rigorosi accertamenti sulla morte della persona trattenuta dopo aver dato luogo a una serie di aggressioni. Ma il vertice Anm parla con arroganza, confermando il pregiudizio di troppi togati nei confronti delle forze di polizia”. Lo scrive in una nota il senatore di Fi Maurizio Gasparri che aggiunge: “Siamo rattristati da queste parole, si dimentica tra l’altro quanti poliziotti e carabinieri sono morti accanto a magistrati di elevatissimo valore morale. Assumerò iniziative parlamentari perché questa ennesima sortita dell’Anm merita repliche decise, vigorose, severe. Magistrati così sono un problema per la Repubblica”.