Cordoglio del sindacato dopo la morte del fattorino a Montecatini ,’sia applicato Contratto nazionale merci e logistica’
“Servono sicurezza, tutele e formazione: sia applicato il Contratto nazionale merci e logistica”. E’ quanto chiede la Filt Cgil di Firenze Prato Pistoia e che si unisce al cordoglio e al dolore per la morte del fattorino di 47 anni avvenuta sabato scorso a Montecatini (Pistoia) .
“Il food delivery – riprende il sindacato – è uno dei settori che in questi anni, con l’avvento delle piattaforme digitali, è esploso, senza regole per il lavoro e la sicurezza. Come Filt negli ultimi anni abbiamo adattato il Contratto nazionale merci e logistica a queste nuove figure, e sia a Firenze che a Prato abbiamo sottoscritto accordi per l’applicazione di questo contratto ai rider, dando così le tutele del lavoro subordinato ai ciclofattorini”.
Secondo la Filt Cgil “la strada è ancora in salita e i tentativi fatti sia al Ministero dello Sviluppo Economico sia alla Regione Toscana non hanno portato alla definizione di un quadro di norme chiare e precise né sulla subordinazione, né sulla messa in sicurezza di questi lavoratori, ed il Contratto nazionale firmato da Assodelivery e dall’Ugl non dà soluzioni alla precarietà di questo lavoro”. “Crediamo con convinzione, anche in questo momento di dolore – prosegue la nota -, che debba essere affermato con forza che i rider sono lavoratori dei trasporti e che, come ai loro colleghi che si occupano di consegne, debba loro essere riconosciuto il Contratto nazionale merci e logistica. Lo strumento del ‘cottimo’ impone a questi lavoratori ritmi tali da mettere in pericolo la loro stessa vita, come questo tragico caso ci dimostra. Svolgere il proprio lavoro in strada espone i rider a fattori di rischio ancora più alti degli altri lavoratori dei trasporti in ragione del mezzo che utilizzano (in particolare per chi usa la bicicletta), a volte in totale assenza di obblighi verso la conoscenza delle regole del codice della strada. Sicurezza e formazione devono sempre andare di pari passo, e pertanto ribadiamo la necessità di un impegno del Ministero dei Trasporti per obbligare le aziende a dare la necessaria formazione a questi lavoratori anche in termini di sicurezza stradale”.