Dom 22 Dic 2024
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ToscanaCronacaMorto in S.Croce, Difesa: "non esistono protocolli scientifici da seguire"

Morto in S.Croce, Difesa: “non esistono protocolli scientifici da seguire”

Lo ha detto l’avvocato Luca Bisori che difende i vertici dell’Opera di Santa Croce indagati dalla procura di Firenze per omicidio colposo.

Per realizzare il “monitoraggio” delle architetture della basilica di Santa Croce, come scrivono i periti nella loro relazione tecnica discussa oggi dal gip Zanobini, “sarebbe occorsa una vasta campagna di analisi sulla pietra e sugli altri materiali, da condursi nel tempo e con strumenti tecnici mirati: ma non esistono in questo senso protocolli scientifici da seguire. Ogni ente simile, ogni Opera, in realtĂ  segue per queste attivitĂ  una propria prassi, le proprie esperienze”.

Lo ha detto l’avvocato Luca Bisori dopo l’incidente probatorio dal gip in cui è stata discussa la perizia relativa alla morte del turista spagnolo Daniel Testor Schnell, colpito da un frammento di pietra serena il 19 ottobre 2017. Il legale difende i vertici dell’Opera di Santa Croce indagati dalla procura di Firenze per omicidio colposo.

“Non ci sono protocolli da seguire di cui sia acclarata la fondatezza scientifica – aggiunge Bisori – perciò è improprio parlare di monitoraggio. Ogni ente agisce secondo modalitĂ  proprie”. Il legale ha sottolineato che “i periti parlano di monitoraggio ma anche loro riconoscono che si tratta di un termine ‘atecnico’”.

Oggi in udienza Bisori ha depositato, all’attenzione di gip e pm, “un progetto dell’Opera S.Croce per un intervento immediato di risanamento della capriata” che può arrivare “anche, se fosse necessario, a una ristrutturazione” della capriata da cui si è staccato il frammento. Sulle cause del crollo, il legale spiega che “c’è stato un carico sulla capriata tale da farne cambiare impropriamente la geometria: la capriata ha avuto una torsione legata verosimilmente alle copiose infiltrazioni da pioggia che quell’area ha subito per un lungo periodo di tempo giĂ  fino al 2005”.

“All’epoca – prosegue Bisori – viene deciso, per questo motivo, di fare un intervento, un restauro. Viene rifatto il tetto. Tuttavia l’umiditĂ  giĂ  infiltrata ha continuato lentamente a degradare la capriata fino a determinare la torsione”. Tale aggravamento avrebbe causato la “spinta sul peduccio di pietra serena, che è un elemento ornamentale e non strutturale, finchĂ© ha ceduto venendo giĂą”.