I funerali il 14 maggio, alle 15, nella Sala delle Leopoldine in piazza Tasso a Firenze. Ginsborg spesso è intervenuto ai microfoni di Controradio.
Paul Anthony Ginsborg, nato a Londra il 18 luglio 1946, nella sua vita di studioso della contemporaneità e dei fenomeni politici, si è sempre occupato della politica italiana, severo critico dei governi Berlusconi. Professore a Cambridge, dal 1992 insegnava Storia dell’Europa contemporanea all’Università degli studi di Firenze. Ginsborg era anche diventato presidente emerito del movimento ‘Libertà e Giustizia’ nel 2002, anno in cui, insieme al professore fiorentino Francesco ‘Pancho’ Pardi lanciò anche il movimento dei ‘girotondi’. I suoi interventi nel dibattito pubblico riguardavano in particolar modo la fragilità della democrazia, assediata allo stesso tempo dai movimenti populisti e dalla sua incapacità di convivere in un mondo sempre più globalizzato.
Ginsborg era noto anche ai microfoni di Controradio, intervenuto in trasmissioni come ‘Senza Sconti’. Questo un estratto di una delle sue ultime interviste, del maggio 2019.
“Salvini fa paura, ma l’Italia è un Paese che ha gli anticorpi per resistere. Un grande paese con una storia democratica di settant’anni alle spalle, oltre ad una Costituzione che ha saputo resistere agli urti, dimostrando grande vitalità” dice il professor Ginsborg. “Il momento tuttavia è difficile e la società civile deve essere vigile”.
“Per la sinistra nel prossimo futuro non ho grandi speranze perché c’è un dominio dei partiti e delle loro reti di clientele che è estremamente capillare e controlla tutto. La speranza è nel movimento verde che sta esplodendo in tutto il modo. Il futuro è loro”.
Paul Ginsborg aveva coniato la nota espressione ‘ceto medio riflessivo’, per indicare docenti, giornalisti, ricercatori, membri dell’associazionismo, dei sindacati e delle cooperative che erano i più interessati al destino della società. Si è spento nella sua casa di Firenze, circondato dall’affetto dei familiari, la moglie, la professoressa Ajse Saracgil, docente di lingua e letteratura turca e di storia ottomana presso l’Università di Napoli “L’Orientale”, e i tre figli Ben, Lisa e David.
Nella sua bibliografia troviamo: ‘Storia d’Italia dal dopoguerra a oggi. Società e politica 1943-1988’ (1989), ‘Storia d’Italia 1943-1996. Famiglia, società, Stato’. (1998), ‘L’Italia del tempo presente. Famiglia, società civile Stato. 1980-1996’ (1998), e ‘Daniele Manin e la rivoluzione veneziana del 1848-49’ ( 1978, seconda edizione 2007).
“Sono addolorato dalla scomparsa del professor Ginsborg, che conoscevo bene e col quale più volte mi sono confrontato, sempre francamente ma con estremo rispetto reciproco. Era un uomo e uno studioso di rara levatura culturale e morale che ha saputo raccontare a noi italiani la nostra stessa storia meglio di tanti connazionali”. Questo è quanto ha dichiarato il sindaco di Firenze Dario Nardella, appresa la notizia della morte di Paul Ginsborg. “Si era sempre occupato di storia italiana contemporanea senza sconti con i protagonisti più discussi – ha aggiunto Nardella -. Il suo impegno ha spaziato anche nella politica e nella società civile e fino all’ultimo è stato un cittadino partecipe della vita di Firenze. Alla famiglia giungano le mie condoglianze più sentite e quelle dell’amministrazione”.