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Morto Nedo Fiano, uno degli ultimi sopravvissuti ad Auschwitz

Morte Nedo Fiano. Sopravvissuto Auschwitz

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Nedo Fiano era uno dei principali testimoni italiani dell’Olocausto. Nel 2011 fu insignito del Fiorino d’oro di Firenze.

Sabato è morto Nedo Fiano, aveva 95 anni, uno degli ultimi sopravvissuti ad Auschwitz. Nato a Firenze in una famiglia ebraica, fu arrestato e portato prima al campo di Fossoli e poi ad Auschwitz nel 1944. Fu l’unico superstite della sua famiglia.

Cominciò a raccontare della sua esperienza in campo di concentramento negli anni Settanta. Fece anche da consulente per il film La vita è bella di Roberto Benigni. Un’esperienza, quest’ultima, che ha condiviso con Marcello Pezzetti, uno dei massimi studiosi della Shoah e suo amico intimo.

Cordoglio da parte delle istituzioni toscane alla notizia della morte di Nedo Fiano. Fiorentino di nascita, Firenze conferì a Fiano il Fiorino d’oro, massima onorificenza della città, nel 2011.

“Se ne va un testimone autentico del Novecento, che ha conosciuto e ha saputo resistere all’orrore nazista – ha detto il presidente della Regione Eugenio Giani ricordano uno degli ultimi sopravvissuti ad Auschwitz -. Punto di riferimento per le coscienze libere e interprete vero di libertà e democrazia”.

Per il sindaco di Firenze Dario Nardella, “ci lascia un altro instancabile testimone del nostro tempo, fulgida memoria delle atrocità di Auschwitz e dello sterminio degli ebrei, un cittadino fiorentino di nascita che è diventato un simbolo della Shoah e della necessità del ricordo”. Nardella ha ricordato di aver “conosciuto personalmente Fiano solo qualche anno fa, un uomo dalla tempra incredibilmente forte, dalla profonda dignità, che ha attraversato una gioventù di dolore indicibile: prima le leggi razziali, poi deportato con la famiglia: lui si salvò ma perse tutti i parenti, compresi gli amati genitori. Liberato, lasciata una Firenze che non riconosceva più, Fiano si rifece lentamente una vita a Milano e non ha smesso, fino a quando le forze lo hanno sorretto, di ricordare l’orrore e trasmetterlo alle giovani generazioni, perché non accada mai più”. Il primo cittadino ha poi ricordato il Fiorino d’oro conferito a Fiano.

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