“Papa Francesco è tornato alla casa del padre”. Così il Vaticano ha dato la notizia della morte del Pontefice.
”Questa mattina alle 7.35 il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre”, ha detto il cardinale Kevin Farrell nella dichiarazione pubblicata dal Vaticano sul suo canale Telegram. Ieri il Papa, 88 anni, si era affacciato da San Pietro per la benedizione urbi et orbi pasquale.
Papa Francesco, al secolo Jorge Mario Bergoglio, argentino, è stato il primo pontefice proveniente dal continente americano. Prima di lui, nessun altro era stato eletto a capo della Chiesa cattolica universale arrivando da oltreoceano o, come disse lui stesso appena eletto salutando i fedeli dalla Loggia delle Benedizioni della basilica di San Pietro in Vaticano, “preso quasi alla fine del mondo!”. Primo anche ad essere scelto fra i gesuiti e a scegliere il nome di Francesco, autentico ‘manifesto’ del suo pontificato. Era nato a Buenos Aires il 17 dicembre del 1936, da una famiglia di origini italiane: piemontesi della provincia di Asti, il padre Mario Bergoglio e la madre Regina Maria Sivori erano salpati nel 1928 da Genova per l’Argentina, dove nascerà Jorge Mario, primogenito di cinque figli, tre maschi e due femmine. Perito chimico, all’età di 21 anni è colpito da una grave polmonite e gli viene asportata la parte superiore del polmone destro. Un anno dopo, entra nel seminario dei gesuiti e nel 1963 si laurea in Filosofia. L’ordinazione presbiteriale è del 13 dicembre del 1969 e dal 1973 al 1979 è rettore della facoltà di Teologia e Filosofia a San Miguel. E’ Papa Giovanni Paolo II a nominarlo vescovo ausiliare di Buenos Aires nel 1992 e nel 1998 diviene arcivescovo della diocesi della capitale e con questo titolo anche primate d’Argentina. Il 21 febbraio del 2001, Karol Wojtyla lo crea cardinale e dal 2005 al 2011 è alla guida della Conferenza Episcopale dell’Argentina.
“È morto Papa Francesco. Un dolore immenso. Ci lascia un uomo straordinario, capace di cambiare la storia con la forza dell’umiltà, dell’ascolto, della misericordia. Papa Francesco è stato una luce nel buio di questi anni difficili. Ha parlato ai cuori con parole semplici e profonde, si è fatto vicino agli ultimi, ha indicato al mondo il valore immenso della fraternità”. Così il presidente del Consiglio regionale della Toscana Antonio Mazzeo esprimendo il cordoglio per la morte del pontefice a nome dell’Assemblea toscana.
“Per chi ha avuto il privilegio di ascoltarlo dal vivo, di stringergli la mano, di incrociare anche solo il suo sguardo – prosegue Mazzeo -, è stato come ricevere un dono. A nome di tutto il Consiglio regionale della Toscana, abbraccio la comunità cattolica e tutti coloro che oggi piangono un papa che è stato soprattutto un padre. Ci mancherà, Santo Padre. Ma le sue parole, i suoi gesti, il suo esempio resteranno con noi. Per sempre.
“La Toscana si unisce al cordoglio per la scomparsa di Papa Francesco, figura che ha segnato la storia con la sua voce di pace, giustizia e umanità. Una guida che resterà viva nei cuori di tutti noi. Riposa in pace Santo Padre”. Queste le parole del presidente della Toscana Eugenio Giani.