Anche se non indossava la divisa, seguiva sempre fedelmente il suo conduttore su ogni tipologia d’intervento, pronto a lavorare: Scarck è morto pochi giorni fa dopo avere subito un intervento chirurgico nel tentativo di salvargli la vita, ma non ce l’ha fatta.
Era in servizio da oltre quattro anni e si era distinto in varie operazioni di soccorso: Scarck, un cane pastore tedesco di nove anni, era diventato in tutto e per tutto un Vigile del Fuoco, dopo avere superato a pieni voti il periodo di addestramento obbligatorio per entrare a fare parte dell’unità cinofila del comando prov.le di Grosseto.
Il pastore tedesco si muoveva in perfetta simbiosi con il Vd Matteo Angeloni: insieme facevano parte del nucleo cinofilo Vvf della Toscana, ma spesso venivano chiamati ad operare anche sul territorio nazionale.
Il cane per un cinofilo dei Vigili del Fuoco non è considerato uno strumento di lavoro, ma un compagno con il quale condividere emozioni, soddisfazioni e sacrifici. L’unità cinofila è un team a due, costituito dal vigile del fuoco (conduttore) e dal cane, di sua proprietà. Un rapporto che, nelle operazioni di soccorso, fa emergere sia le capacità umane che dell’animale per garantire il ritrovamento di un disperso in terremoti, alluvioni, crolli, esplosioni, boschi, parchi. Il conduttore, per il cane.
E’ il suo capobranco Scarck aveva mostrato immediatamente da piccolo le sue attitudini per questo tipo di lavoro. Era bravo soprattutto nel contribuire alla ricerca di persone, localizzando sotto le macerie numerose persone, e consentendone l’estrazione di altre ancora in vita. Scarck, nei suoi quattro anni che ha lavorato a Grosseto nel soccorso è stato impiegato su circa cinquanta interventi, molti dei quali importanti e difficili allo stesso tempo.
Il suo conduttore Matteo Angeloni ne ricorda uno in particolare “Stavamo operando nella zona di Montaione Firenze. Eravamo stati chiamati per ricercare una anziana donna tedesca con problemi di Alzheimer che si era allontanata improvvisamente da casa. In quella occasione abbiamo operato in una zona molto difficile da perlustrare non solo per la complessità del terreno, ma soprattutto per il caldo che faceva nel mese di agosto. Ricordo che Scarck fu instancabile in quella occasione, tanto che rischiò parecchio a causa di un colpo di calore, nonostante continuassi a idratarlo e a farlo bere. Contribuì nel ritrovamento della donna che purtroppo era deceduta nel corso della notte” , conclude il Vd Matteo Angeloni, che parla del suo cane con emozione, ricordandolo come un “Collega di lavoro” come in effetti lo è stato.