La Giunta del Comune di Pisa ha approvato lo schema di convenzione con la comunità islamica cittadina propedeutico al conseguente permesso a costruire per realizzare la nuova moschea.
Si tratta di una svolta nella querelle che per anni ha contrapposto il centrodestra, che ora
governa la città e che si era sempre detto contrario alla costruzione dell’edificio di culto nell’area individuata dalla precedente amministrazione di centrosinistra, l’opposizione e la
comunità islamica locale.
“La delibera – ha spiegato il sindaco, Michele Conti – è un atto dovuto che dà seguito alla sentenza del Tar che ha accolto il ricorso della comunità islamica di Pisa sulla moschea. Pertanto, l’approvazione dello schema di convenzione da parte della Giunta è un atto dovuto che abbiamo assunto ad esito del perfezionamento di alcuni procedimenti amministrativi, trattandosi di un permesso a costruire convenzionato per la realizzazione di opere di interesse pubblico, quali ulteriori stalli di sosta e di un tratto di pista ciclabile”.
Conti però ha ribadito che la sua amministrazione resta “fermamente convinti che le valutazioni di carattere tecnico-amministrativo che abbiamo svolto in questi due anni e mezzo portano tutte alla medesima conclusione: quell’area non è adatta a ospitare qualsiasi luogo di culto e lo abbiamo sostenuto in ogni sede e ribadito anche nell’aggiornamento delle linee di mandato definendo, nero su bianco, che ‘in merito alla moschea a Porta a Lucca questa amministrazione ha, da sempre, preso una posizione
non favorevole considerando la zona non idonea per la realizzazione della struttura’”.
Il sindaco, infine, ha sottolineato che, comunque, è sempre stato tenuto “aperto un canale di dialogo con la comunità islamica per valutare localizzazioni alternative e, indipendentemente dall’iter amministrativo relativo al permesso a costruire a Porta a Lucca,
sono ancora in corso interlocuzioni con la comunità islamica e i professionisti di parte, ma la pubblica amministrazione si muove attraverso atti nel pieno rispetto delle leggi e queste ci impongono di procedere in una direzione”.