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Mostra Raffaello: comitato scientifico degli Uffizi si dimette

Sulla sua apertura al pubblico ancora incombe l’incubo della epidemia coronavirus, ma fa già discutere la grande mostra su Raffaello in programma alle Scuderie del Quirinale, dal 5 marzo al 2 giugno. In polemica con il prestito a Roma del ritratto di Leone X (che per l’occasione è stato restaurato dall’Opificio delle pietre dure grazie ad un finanziamento di Lottomatica) si dimette in blocco il comitato scientifico degli Uffizi.

In una lettera indirizzata agli enti che li hanno nominati, dal ministero all’università al comune di Firenze, Donata Levi, Tomaso Montanari, Fabrizio Moretti e Claudio Pizzorusso, spiegano di aver lavorato per mesi alla lista delle opere inamovibili del museo, 24 in tutto, lista approvata anche dal direttore Eike Schmidt.

Con queste motivazioni, nella riunione del 9 dicembre 2019, il prestito del ritratto di Leone X, citato al numero 21 della lista come opera identitaria del museo fiorentino , era stato negato.

“Oggi siamo venuti a conoscenza dalla stampa – si legge nella lettera del comitato scientifico – che il dipinto si trova già nella sede espositiva di Roma. (..) pensiamo che tenerci occupati per mesi nella stesura di liste poi inapplicate vanifica l’esistenza stessa del comitato”. E aggiungono: “Pensiamo che le dimissioni collettive del comitato scientifico del più importante museo italiano renda ineludibile un ripensamento e una ridefinizione del ruolo dei Comitati Scientifici nel governo dei musei autonomi”.

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