Stamattina è stata depositata una mozione di sfiducia nei confronti di Buscemi. Anche Fedeli, senatrice del Pd appoggia la petizione online e commenta: “un uomo condannato per violenze fisiche e psicologiche” nei confronti di donne e di testimoni “non può ricoprire un incarico pubblico”.
La coalizione di sinistra Diritti in Comune (Una città in comune, Prc e Pisa Possibile) attraverso il suo consigliere comunale Ciccio Auletta ha depositato stamani la mozione di sfiducia nei confronti dell’assessore leghista alla Cultura, Andrea Buscemi, travolto da una bufera mediatica per una vicenda di stalking a seguito della denuncia della sua ex fidanzata e sfociata in tribunale.
“Ho chiesto al sindaco”, spiega Auletta “come previsto dal regolamento di inserirla all’ordine del giorno del primo consiglio comunale, il 17 luglio”.
“Tenuto conto”, scrive Auletta nella mozione “che Buscemi ha subito un procedimento penale per l’imputazione relativa al reato di stalking e che il processo, tenutosi tra il 2013 e il 2017, si è concluso con una sentenza che assolve Buscemi per i fatti anteriori al 25/2/2009 perché prima di quella data non era ancora stato introdotto il reato di stalking e di conseguenza la condotta di Buscemi non rilevava penalmente, dichiara di non doversi procedere per estinzione del reato per prescrizione per i fatti successivi e condanna Buscemi al risarcimento danni a favore della parte civile e a rifondere a tale parte civile la spese legali”.
Nel testo della mozione Auletta afferma che “la violenza sulle donne non può essere terreno di negoziazione, e non può essere in alcun modo negata, minimizzata o giustificata, meno che mai da chi ricopre cariche pubbliche” e impegna “il sindaco a ritirargli immediatamente la delega di assessore, a non nominarlo o proporlo per nessuna carica pubblica”.
Anche la senatrice del Pd Valeria Fedeli ha sottoscritto la petizione online contro la nomina di Andrea Buscemi ad assessore alla cultura a Pisa. E’ quanto rende noto la stessa Fedeli.
La nomina di Buscemi ha fatto scattare le proteste di ambienti femministi, che hanno lanciato una petizione sul web raccogliendo in tre giorni oltre 6500 firme.
“Ho deciso di sostenere questa iniziativa”, spiega Valeria Fedeli “perché un uomo condannato per violenze fisiche e psicologiche nei confronti di più di una donna e anche di persecuzioni nei confronti di testimoni non può ricoprire un incarico pubblico, tanto più se così simbolico come quello di assessore alla cultura. Con questa petizione chiediamo al primo cittadino di Pisa di riflettere e di revocare la designazione del suo assessore alla Cultura”.
“Chiediamo inoltre alle forze politiche della maggioranza di centrodestra che siedono nel consiglio comunale della città Toscana”, continua la sentrice “di valutare l’opportunità di consentire ad un condannato per un reato così odioso di rappresentare i cittadini pisani nell’assemblea comunale”.
Contro la violenza sulle donne”, conclude Fedeli “è ora di dare un segnale fermo ed inequivocabile, anche dal punto di vista simbolico e culturale”