Mps: il Partito Democratico ha ufficializzato in queste ore la richiesta di audizione in Parlamento del ministro Franco sul caso Mps-Unicredit.
I capigruppo Dem nelle commissioni Bilancio e Finanze di Montecitorio hanno inviato una lettera ai presidenti delle stesse commissioni mettendo nero su bianco quanto anticipato dalle numero uno dei gruppi Dem in Parlamento.
Ubaldo Pagano e Gian Mario Fragomeli fanno riferimento a quanto stabilito dall’ultima legge di bilancio (il comma 243 stabilisce che il ministero dell’Economia debba riferire preventivamente alle Camere in ordine a eventuali operazioni di aggregazione societaria o di variazione della partecipazione detenuta dal ministero in Mps) e chiedono dunque a “nome del gruppo del partito democratico di voler procedere agli adempimenti
necessari per l’audizione del ministro Franco nelle commissioni” Finanze e Bilancio.
“Ricordiamo al Presidente Draghi e al Ministro Franco che l’art 1, comma 243 della Legge di Bilancio per il 2021 prevede che ‘Il Ministro dell’Economia e delle Finanze riferisce preventivamente alle Camere in ordine a eventuali operazioni di aggregazione societaria o di variazione della partecipazione detenuta dal Mef in Mps.’ L’avverbio ‘preventivamente’ dovrebbe evidenziare che il Governo su Mps è già in violazione della legge. Sono inammissibili ulteriori ritardi. Sono in gioco risorse enormi per la finanza pubblica: si rischiano, attraverso aumenti di capitale per la banca senese, esuberi caricati sui contribuenti e Dta, regali miliardari agli azionisti di UniCredit.” Lo ribadisce anche il deputato di LeU Stefano Fassina. “È in gioco un asset prezioso per l’economia italiana, in particolare per le piccole e medie imprese della Toscana. Sono in gioco migliaia di posti di lavoro. In sintesi, il futuro di Mps non è un dossier tecnico. Il Parlamento non può essere messo, ancora una volta, di fronte a un fatto compiuto e coinvolto per far pagare il conto ai cittadini italiani. Sulla base della legge, è necessaria e urgente audizione del Ministro Franco alle Commissioni Bilancio e Finanze di Camera e Senato. Sono sicuro che i Presidenti delle Commissioni direttamente interessate si attiveranno immediatamente.”
“Che la banca più antica del mondo scompaia con UniCredit che ne acquista solo la rete commerciale è peggio di una bestemmia. Non può trattarsi soltanto di una operazione meramente tecnica. Servono perlomeno due cose: coinvolgimento del territorio in ogni sua parte e in ogni fase e un progetto che tuteli gli aspetti occupazionali ed ogni potenziale ricaduta sull’economia del territorio. Da qui si parte e non possono esserci alternative credibili.” Così in una nota il senatore del Psi, Riccardo Nencini.