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L’appello di un viticoltore: salviamo i mufloni dell’Isola del Giglio

Mufloni

Arriva dall’Isola del Giglio l’appello di Cesare Scarfò, viticoltore locale, che lancia sul sito https://savegiglio.org/ una petizione per salvare gli ultimi esemplari di mufloni rimasti.

I Mufloni dell’Isola del Giglio sono infatti diventati uno dei problemi da risolvere del progetto ‘Let’s Go Giglio’, un progetto Life, finanziato con fondi europei e capitanato dall’ente Parco dell’arcipelago Toscano insieme ad alcuni partner: il Dipartimento di Biologia dell’Università di Firenze e NEMO, Nature and Environment Management Operators. Obiettivo principale del progetto è infatti quello della salvaguardia delle specie autoctone dell’Isola.

Tra le azioni previste per il raggiungimento di tale obiettivo c’è anche l’eradicazione di alcune specie animali aliene ed invasive, ed i Mufloni (Ovis aries), rientrano tra queste specie.

Per onor di cronaca bisogna però dire che i mufloni non sono l’unica specie ad essere eradicata, sempre secondo il progetto ‘Let’s Go Giglio’, anche i conigli selvatici (Oryctolagus cunicolo) e le Trachemys scripta, una specie di tartaruga originaria del Nord America, considerata una delle più pericolose specie esotiche invasive presenti in Europa, rientrano nella lista delle specie aliene da eradicare dall’Isola.

“Il progetto è un progetto Life finanziato dall’Unione Europea, – dice ai nostri microfoni Giampiero Sammuri, presidente Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano – il programma Life è quello dell’Unione Europea che si preoccupa della conservazione della biodiversità appunto in Europa e all’interno dei programmi Life uno degli assi e quello del controllo della gestione delle specie aliene soprattutto nelle isole europee, ed è per questo che è stato presentato dal Parco questo progetto che prevede appunto intervenire sulle specie aliene all’Isola del Giglio e tra le quali appunto compare il muflone. Il progetto è finanziato perché appunto è una delle priorità dell’Unione Europea anche nella strategia per la biodiversità del 2030 quella di intervenire sulle specie aliene sulla struttura delle isole”.

Ascoltiamo l’intervista a Giampiero Sammuri, presidente Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano realizzata da Rossana Mamberto:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2021/03/Intervista-Giampero-Sammuri.mp3?_=1

Ma al progetto vengono mosse alcune critiche da alcuni abitanti dell’Isola del Giglio in particolare da Cesare Scarfò, un viticoltore che abbiamo intervistato, secondo cui sono già state abbattuti circa 90 esemplari di mufloni e dai quali vengono chieste delle misure alternative all’abbattimento.

“Negli ultimi mesi – racconta Cesare Scarfò – sono stati abbattuti moltissimi mufloni e oggi sull’isola sono rimasti solo tra i 25 ed i 40 capi”. Da qui il lancio della petizione, che conta ad oggi quasi 2500 firme, in cui vengono proposte soluzioni alternative come la creazione di una riserva in terreno demaniale o il trasporto dei capi rimasti in altre zone fuori dall’isola, evitandone l’uccisione”.

“Il muflone è un animale bellissimo – prosegue Cesare Scarfò – che non ha mai fatto male a nessuno. Questi animali hanno dato da mangiare ai nostri antenati per millenni e vedendo quello che stanno facendo mi sono sentito in dovere di fare qualcosa”.

Ascoltiamo l’intervista a Cesare Scarfò realizzata da Rossana Mamberto:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2021/03/IIntervista-Cesare-Scarfò.mp3?_=2
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