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🎧 Multe, l’attacco di Fratelli d’Italia: “Mettere i display sulle corsie preferenziali”

Ztl

E’ ancora il tema delle multe a tenere banco a Firenze. Fratelli d’Italia, dopo aver sollevato il caso sui velocar (gli autovelox di ultima generazione), ha spostato l’attenzione sulle corsie preferenziali dedicate ai mezzi pubblici. I dati sono stati presentati dal consigliere Jacopo Cellai, che ora chiede l’installazione dei display digitali all’inizio delle preferenziali sulla scia di quanto fatto a Bergamo nel 2018.

La cartellonistica digitale, secondo Cellai, consentirebbe di dimezzare il numero di multe. Il consigliere ha portato l’esempio dei varchi della Ztl, dove il numero di infrazioni è drasticamente calato proprio grazie ai display luminosi. Lo scorso anno il Comune ha elevato 335.175 multe sulle preferenziali, mentre quest’anno “c’è il rischio di superare quella soglia, visto che dopo sei mesi siamo arrivati a quota 175.552”. Il caso più eclatante si ha in largo Fratelli Alinari. Quella porta telematica, infatti, produce quasi un terzo delle multe: 100.588 nel 2021, 53.020 lo scorso semestre. “Questo ci porta a concludere che alla fine dell’anno avremo ottenuto praticamente gli stessi risultati del 2021”

Oltre a questo, l’esponente di Fdi segnala le multe elevate in piazza Puccini (42.598 lo scorso anno, 26.898 nel primo semestre 2022) e di via della Scala (prendendo gli stessi riferimenti temporali, 19.822 e 12.945). Risultato? “A 74 euro, cioè la quota minima se si paga l’infrazione entro cinque giorni, poco meno di 13 milioni nel 2022 e 24,8 nel 2021 di potenziale incasso”.

“Bergamo – prosegue Cellai – ha installato questi display nella zona della stazione ed ha ottenuto ottimi risultati sul fronte delle multe nel giro di pochi anni, mentre qui c’è una mozione approvata all’unanimità nello scorso mese di giugno a cui la giunta non ha dato seguito perché questo sarebbe vietato dal codice della strada. Eppure i sindaci Gori e Nardella sono molto amici, oltre che far parte dello stesso partito. Magari potrebbero parlarsi”.

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