A Firenze il consiglio comunale ha approvato una delibera a favore della realizzazione del progetto di multiutility toscana, la grande holding regionale dei servizi pubblici. La delibera è stata approvato a maggioranza, solo l’opposizione di Sinistra ha presentato ben 34 emendamenti.
Il sindaco Nardella si ritiene soddisfatto: “Un traguardo storico perché è un lavoro che è stato tentato già in altri momenti ma non è mai arrivato in fondo. Questa volta ce l’abbiamo fatta grazie alla tenacia e alla caparbietà della nostra amministrazione e delle altre coinvolte. Un traguardo storico perché finalmente mette insieme tutte le forze in un settore strategico per cittadini e imprese come quello dei servizi pubblici locali: acqua, gas rifiuti. In questo modo possiamo contare su 1,5 miliardi di euro di investimenti e su un aumento dell’occupazione creando posti di lavoro anche nell’indotto”.
“Possiamo puntare anche a un controllo dell’innalzamento delle tariffe in un momento in cui è molto sentito il caro bollette – ha aggiunto -. Ma soprattutto potremo avere una strategia con un indirizzo pubblico preciso che si apre anche a partners industriali e finanziamenti privati senza mai snaturare l’indirizzo pubblico che sarà mantenuta da un’holding tutta pubblica dei Comuni che manterrà con il 51% della proprietà la maggioranza di questa Multiutility. Ora dovremo fare i prossimi passaggi, l’assemblea di Alia e tutte le altre assemblee, ma ormai direi che il dado è tratto e non si può più tornare indietro”.
La delibera è stata approvata coi voti favorevoli di Pd e Lista Nardella, e del Gruppo Centro che è all’opposizione. Contrari i gruppi Sinistra Progetto Comune, M5s e Lega. Astenuto il gruppo Fdi, Forza Italia non era in aula al momento del voto.
Il primo cittadino ha poi precisato che “Con la multiutility noi rivedremo il programma dei rincari delle tariffe, lavoreremo per raffreddare il progresso dell’aumento delle tariffe. Così come grazie a questa nuova società potremo investire sull’energia pulita, sullo smaltimento dei rifiuti per creare energia, su impianti fotovoltaici”.
“Tutto questo col controllo pubblico perché il 51% della società sarà in mano ai Comuni che sono gli azionisti pubblici della società, pur attingendo a risorse private. Vogliamo aprire questa multiutility a tutti senza che nessuno si senta socio di serie B. Per fare investimenti ci sono tre modi: o si chiedono soldi ai cittadini e non possiamo farlo in questo momento, o ci si indebita con le banche ed è una strada difficile, oppure chiedendo risorse ai risparmiatori attraverso la Borsa”.
Sempre il sindaco Nardella ha spiegato, dopo l’approvazione, che la quotazione in Borsa ci permette di attingere al mercato con delle garanzie: c’è un tetto del 5% oltre il quale nessun investitore in Borsa può andare nell’acquistare le quote della nuova multiutility, quindi non ci può essere nessun tentativo di creare forte aggregazioni private per prendere il controllo dell’azienda. A poi aggiunto “Inoltre il ricorso in Borsa non intaccherà mai il principio di fondo che il 51%, la maggioranza, della società rimarrà saldamente in mano ai Comuni soci e quindi alle nostre comunità”.