“Abbiamo deciso unanimemente di prenderci tutto il tempo necessario per approfondire ogni forma tecnica che può essere messa in campo per il finanziamento del piano industriale della nuova Multiutility”. Lo ha dichiarato il sindaco di Firenze Dario Nardella dopo lo stop. Per M5S e sinistra si tratta solo di una straegia in vista delle elezioni
“Mai parlato di stop” alla quotazione in Borsa nella riunione del Pd toscano con i sindaci di Firenze, Prato e Empoli, ma solo una ‘pausa di riflessione” , la “ Multiutility “è uno strumento fondamentale che mette insieme le forze, supera la frammentazione e ci dĂ strumenti per contenere il costo delle bollette, fare investimenti e pensare alla buona occupazione”. lo ha dichiarato il sindaco di Firenze Dario Nardella.
Secondo Sinistra Progetto Comune, M5s e Sinistra Civica Ecologista a Firenze si tratta però solo di una straegia in vista delle prossime scadenze elettorali. “Si prende giusto un po’ di tempo per capire meglio il tema della quotazione in borsa. O meglio, si attende di affrontare la questione in vista delle elezioni amministrative del 2024?” dicono i consiglieri comunali di Spc Dmitrij Palagi e Antonella Bundu e i colleghi del M5s Roberto De Blasi e Lorenzo Masi .
“Tutto l’impianto imposto, in tempi rapidi, agli enti locali sta scricchiolando – proseguono gli esponenti di Spc e M5s -. I movimenti e le associazioni lo denunciano da tempo, da quando ci fu chiesto di votare per lo scioglimento dei patti parasociali in Publiacqua e Acque spa. Non abbiamo letto nemmeno una parola di scuse da parte dei sindaci di Firenze, Prato e Empoli. Se il Pd vuole studiare e approfondire gli proponiamo di venire con noi alle assemblee di comitati e movimenti”.
Sinistra civica ecologista, in una nota, “ritiene positiva la decisione assunta dal Pd e dai suoi sindaci in merito alla multiutility. Da tempo chiedevamo di fermare il processo di privatizzazione dei beni e dei servizi pubblici essenziali, abbandonando il progetto di quotazione in Borsa della societĂ . Ora si vada avanti con convinzione nella ricerca di strade alternative all’offerta pubblica iniziale, così da escludere la possibilitĂ che nella compagine sociale possano entrare i grandi fondi internazionali che, ne siamo certi, pretenderebbero solo un’ampia remunerazione del capitale secondo logiche rigorosamente finanziarie. Sul tavolo ci sono altre possibilitĂ , dal ricorso al credito bancario all’uso dei ‘green’ e dei ‘social’ bond, all’ingresso di partner industriali del settore”.
Di segno opposto il parere della destra. “Con il no ideologico alla quotazione in borsa della Multiutility, in origine prevista, il Pd si è dimostrato completamente miope. Altro che nuovo corso, l’odio per i privati è piĂą forte che prima” afferma Erica Mazzetti, parlamentare di Forza Italia e componente VIII commissione ambiente.
“Sono molti mesi – prosegue Mazzetti – che si parla di Multiutility ma le basi di quello che è, a tutti gli effetti, ancora un annuncio sono fragilissime”. “Prima di tutto, nel territorio coinvolto – spiega – mancano gli impianti: quelli per il trattamento dei rifiuti, termovalorizzatori e non solo, quelli per l’energia e non solo. L’ingresso dei privati permetterebbe di sanare questa lacuna strutturale”. ”
Il passaggio alla Multiutility è corretto ma gestito in questo modo, ribadisco miope e ideologico – aggiunge Mazzetti -, rischia di essere un buco nell’acqua, purtroppo con prevedibile conseguenze negative sui costi e sui servizi, per cittadini e imprese. Non solo, visto che i comuni di Firenze, Prato ed Empoli andranno al voto tra non molto, è opportuno non fare scelte sbagliate che vincoleranno le future amministrazioni. Bisogna invece coinvolgere i corpi produttivi e gli imprenditori perchĂ© acqua, rifiuti ed energia sono scelte strategiche da cui passa il progresso dei territori”, conclude Mazzetti.