Firenze, è stato sottoscritto stamani l’atto di fusione per incorporazione tra Alia Servizi Ambientali, Publiservizi, Consiag e Acqua Toscana, che dà vita alla nascita formale della nuova multiutility della Toscana per i servizi pubblici locali. La neo-holding sarà attiva nei settori di ambiente, ciclo idrico integrato ed energia.
La nuova società è costituita dai Comuni di Firenze (37,1%), Prato (18,1%), Pistoia (5,54%) Empoli (3,4%) e altri Comuni toscani (35,9%). Il cronoprogramma presentato oggi a Firenze prevede l’apertura al mercato azionario nel 2024. Nel primo nucleo di aggregazione, la nuova società deterrà circa il 40% delle quote di Estra, il 58% di Publiacqua, il 19% di Acque Spa ed il 31% di Toscana Energia. La nuova multiutility può vantare circa 700 milioni di euro di ricavi annui, con un Ebidta di 170 mln, e investimenti stimati in 170 mln all’anno. Da cronoprogramma entro i prossimi mesi è previsto un primo aumento di capitale per 1,2 miliardi per permettere l’ingresso di altri azionisti pubblici, con un bacino potenziale di 3 miliardi di fatturato a livello regionale ed oltre 4 miliardi considerando le regioni limitrofe.
E’ stata convocata per il prossimo 10 febbraio l’assemblea dei soci per integrare il numero dei componenti del consiglio di amministrazione, e dare così maggiore rappresentanza alle realtà presenti all’interno della Multiutility. La composizione del Cda rimane invariata fino alla regolare scadenza, con l’approvazione del bilancio 2022. E’ stato avviato il percorso per la scelta del nuovo nome della società, che prevede una fase di coinvolgimento di soci e stakeholder e si concluderà entro il primo semestre di quest’anno. “Con questa scelta la Toscana si colloca sul versante della crescita e dello sviluppo, superando localismi e personalismi”, ha commentato Nicola Ciolini, presidente di Alia. “La Multiutility potrà garantire a un tessuto produttivo ed industriale come quello del nostro territorio, che deve ambire ad essere sempre in forte crescita, adeguate infrastrutture e servizi”, ha dichiarato Nicola Perini, amministratore unico di Consiag. Per Marco Baldassarri, presidente di Publiservizi, la nuova società “consentirà ai Comuni toscani di conservare in condizione di maggiore efficienza ed economicità la gestione di servizi pubblici essenziali per le nostre comunità”.
I Comuni promotori della nuova Multiutility Toscana puntano “nel medio lungo periodo a bloccare gli aumenti delle tariffe, migliorando la qualità dei servizi su settori strategici per i nostri cittadini, per le famiglie e le aziende che oggi stanno subendo il peso dell’inflazione crescente”. Lo ha affermato Dario Nardella, sindaco di Firenze, a margine della sottoscrizione dell’atto di fusione che dà vita alla nuova società. “Cominciamo con un’area molto larga che copre tutta la Toscana centrale – ha proseguito – ma siamo fiduciosi sul coinvolgimento delle altre province, perché gli obiettivi sono chiari e molto positivi”. Secondo Nardella il progetto “vede i Comuni protagonisti per una società moderna che unisce le energie, che si apre al mondo privato, senza però rinunciare ad una forte solida e chiara guida pubblica garantita dai Comuni e da chi li rappresenta”.
“La Multiutility ha e avrà un controllo dei Comuni, l’ultima parola spetterà sempre ai sindaci: il 51% della società sarà in mano ai Comuni”. Lo ha affermato Matteo Biffoni, sindaco di Prato, a margine della firma dell’atto di fusione che oggi ha sancito la nascita della nuova Multiutility Toscana. “E’ la condizione che Prato ha sempre posto”, ha aggiunto. “Intorno a noi emiliani, lombardi, liguri, piemontesi, veneti, hanno fatto la scelta della quotazione in Borsa, magari noi siamo più brillanti e ci viene un’idea più efficace. Se qualcuno ce l’ha, che ce la spieghi, altrimenti si va in Borsa, Tra l’altro le delibere approvate a Prato, Pistoia e Firenze dicono esattamente questo: dicono che si deve valutare fino in fondo ogni opportunità di finanziamento dell’azienda, compresa quella della Borsa, e poi scegliere la migliore”.
“Oggi certifichiamo l’aggregazione tra le aziende esistenti: poi dovranno nascere una holding che tenga assieme le partecipazioni pubbliche, e che abbia poi l’obiettivo di arrivare alla quotazione in Borsa, che è il vero elemento di svolta se vogliamo reperire nuove risorse per fare gli investimenti”. Lo ha detto Brenda Barnini, sindaca di Empoli, a margine della firma dell’atto di fusione che oggi ha sancito la nascita della nuova Multiutility Toscana. Sul tema della Borsa, secondo Barnini, non dovrebbero esserci spaccature in Consiglio comunale: “Noi questo passaggio lo abbiamo già fatto – ha spiegato -, probabilmente ci sarà bisogno di ritornare per ragioni di carattere tecnico, ma la compattezza rispetto a questa scelta nella maggioranza c’è tutta”. Più in generale, per la sindaca di Empoli, sul tema dei servizi pubblici “la Toscana purtroppo viene da 25 anni di frammentazione, quindi oggi c’è una grande novità: ci si mette assieme, e non ci si divide ulteriormente”.