Lun 4 Nov 2024
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ToscanaDirittiMusei Firenze, indetto presidio contro la precarizzazione

Musei Firenze, indetto presidio contro la precarizzazione

Il presidio ha l’obiettivo di denunciare il processo di precarizzazione all’indomani del bando con cui lo scorso maggio sono stati messi a gara i servizi museali di Firenze

Domani, 17 giugno, Firenze accoglierà la mobilitazione dei lavoratori di Opera, l’impresa che gestisce i servizi museali di Firenze, tra l’altro per Galleria degli Uffizi, Palazzo Pitti, Polo museale regionale toscano e Opificio delle Pietre Dure, contro la precarizzazione percepita come imminente.

A preoccupare sindacati e personale, si legge in una nota, è il bando con cui sono stati messi a gara i servizi museali della città di Firenze lo scorso maggio: un avviso pubblico che, secondo i sindacati, “non garantisce né gli attuali livelli occupazionali, né il mantenimento delle condizioni lavorative e contrattuali”.

Durante il presidio di domani prenderanno la parola lavoratrici e lavoratori del sistema dei beni museali di tutta la città per rivendicare i propri diritti, in particolare sul tema dell’aumento dei propri salari in funzione di un settore, quello del turismo, che ha fatto registrare un aumento generale del gettito fiscale.

Filcams Cgil e UilTucs hanno sottolineato che “Gli Uffizi sono un luogo di cultura, tra più visitati al mondo, e costituiscono quindi anche una enorme ricchezza che deve essere più adeguatamente distribuita alle lavoratrici e ai lavoratori. È inaccettabile che non siano garantiti i diritti e la dignità a chi da 25 anni svolge in modo impeccabile ed eccellente il proprio compito al servizio della città e dei visitatori di tutto il mondo”.

I lavoratori di Opera si sono rivolti, continua la rappresentanza dei sindacati, “a istituzioni e forze politiche perché siamo stanchi di vivere e lavorare in una città sempre più al collasso per il turismo di massa, che finisce per incrementare la rendita di pochi e impoverire il reddito di tanti, provocando sfruttamento e precarizzazione. Ora, a causa di una gara di concessione inaccettabile, scritta dal direttore degli Uffizi Eike Schmidt, rischiamo un significativo taglio del personale e da una riduzione di almeno 300 euro di stipendio”.

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