“Il Museo Marino Marini é uno dei grandi fari, uno dei punti più alti della cultura di Pistoia e dell’arte territoriale italiana. In questi anni, nei quali Pistoia sta lavorando per diventare sempre di più un centro dell’arte del ‘900 e contemporanea, sarebbe un’assurdità portare via, per spostarli altrove, i capolavori di Marino, grandissimo artista tra l’altro proprio pistoiese. É inoltre necessario conservare l’archivio di Marini nella sua integrità insieme alle sue opere”.
Lo ha detto il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt, a margine della presentazione del Festival del Giallo a Pistoia, parlando con i giornalisti della sospensione delle attività del museo Marino Marini in città e del possibile trasferimento delle loro opere a Firenze.
Per Schmidt è “giustissimo il vincolo posto dalla Soprintendenza” sulle opere “ed é fondamentale – ha concluso – che le opere di Marino Marini che sono a Pistoia, dove tra l’altro svolgono un importante ruolo di attrattore culturale a Pistoia restino; anzi devono essere valorizzate ancora di più”.
Secondo il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmid, quella per mantenere i capolavori di Marino Marini a Pistoia “é una battaglia doverosa, che non si può non combattere e alla quale diamo una mano più che volentieri. Strappare le opere di Marino dal museo che porta il suo nome, dove esse dialogano naturalmente con gli affreschi del palazzo storico del Tau in cui sono accolte, é una barbarie paragonabile ai furti d’arte perpetrati dai nazisti durante la seconda guerra mondiale, dei quali stamani abbiamo parlato durante l’inaugurazione del Festival del Giallo: cioè – ha concluso Schmidt – niente di meno che campagne di spoliazione dei territori delle loro opere con l’obiettivo di concentrarle in un solo luogo, il Führermuseum”.