🔈Firenze, il Museo della Lingua Italiana sarà un museo completamente nuovo per sviscerare, raccontare, far conoscere la lunghissima storia della lingua italiana, dal primo documento che contiene frasi scritte per la prima volta consciamente in volgare italiano, ovvero la Carta di Capua del 960, fino alla lingua dei social degli anni 20 del XXI secolo, passando per Dante, Boccaccio, Petrarca, Ariosto, Galilei, Machiavelli, Leopardi, Manzoni, D’Annunzio, Sciascia. Il tutto con l’occhio rivolto alla modernità e all’interattività di un sapere non statico ma dinamico, come in fondo è la lingua stessa.
Il progetto del nuovo Museo della Lingua Italiana è stato presentato a Firenze dal ministro per i beni e le attività culturali Dario Franceschini, dal sindaco Dario Nardella e dall’assessore alla cultura Tommaso Sacchi.
Il museo nascerà all’interno dell’area denominata ex Monastero Nuovo del complesso di Santa Maria Novella, e in particolare nel fabbricato che si affaccia su via della Scala. Il progetto di recupero e riqualificazione è stato approvato dalla giunta. Il cronoprogramma prevede l’avvio dei lavori entro il 2021. Il costo è di 4,5 milioni di euro. L’opera sarà finanziata dal Mibact nell’ambito del Piano Strategico “Grandi Progetti Beni Culturali”.
“Siamo entusiasti – ha dichiarato il sindaco Nardella – di un progetto che sarà sicuramente il più concreto nell’anno delle celebrazioni dantesche e che per questo abbiamo fortemente voluto iniziare proprio adesso, con i lavori che partiranno entro il 2021. La lingua italiana è patrimonio non solo nostro ma del mondo e questo museo sarà il luogo deputato a una sua conoscenza e valorizzazione a livello internazionale”.
“Abbiamo approvato il progetto preliminare del museo – ha sottolineato l’assessore Sacchi – che andrà a incastonarsi in un polo davvero innovativo e sperimentale, quel complesso di Santa Maria Novella che ha acquisito negli ultimi anni una conformazione polifunzionale che mette insieme spazi civici, religiosi, artistici e museali e ne fa un unicum di elevata qualità culturale e sociale”.
La realizzazione di un Museo della lingua italiana all’interno del complesso immobiliare di Santa Maria Novella si inserisce nel progetto di riqualificazione già avviato dall’ amministrazione comunale a seguito della restituzione degli spazi conventuali in uso – da circa un secolo- alla Scuola Marescialli e Brigadieri dei Carabinieri e tornati dal 2016 nella disponibilità del Comune di Firenze.
Il percorso di riqualificazione riguarda 22 mila metri quadrati di superficie edificata. Il progetto di ampliamento del percorso di visita del Museo di Santa Maria Novella (approvato con Delibera della Giunta Comunale 618/2018, attualmente in fase di gara) rappresenta il primo importante atto volto alla valorizzazione degli ambienti monumentali del convento, che consentirà di annettere alcuni fra i contesti storici più significativi dell’antico complesso domenicano, potenziando i servizi al pubblico di visitatori e dotandolo inoltre di quelli attualmente assenti o inadeguati ma indispensabili al raggiungimento di elevati standard di qualità.
Oltre al museo, il masterplan dell’intero organismo edilizio prevede la riqualificazione e utilizzo di spazi ad uso civico (sale conferenze, matrimoni, summit internazionali), espositivo, congressuale, per eventi, celebrazioni e manifestazioni culturali, un’ampia porzione destinata al social housing e il mantenimento di una stazione /presidio dell’Arma dei Carabinieri, in corso di completamento.
La realizzazione del Museo della Lingua Italiana andrà a consolidare il ruolo culturale e sociale che assumerà l’intero organismo storico architettonico, aumentandone l’attrattività pubblica e turistica già di per sé alta vista la collocazione territoriale privilegiata in prossimità del terminal ferroviario e del sistema tramviario urbano. Il tessuto urbano in prossimità della stazione ferroviaria con la presenza del Museo della Lingua Italiana, della Basilica e del Museo di Santa Maria Novella, unitamente al Museo del Novecento affacciato sulla piazza prospiciente la basilica, ma anche degli spazi ad uso civico e congressuale, andranno a configurare l’area come un Distretto Culturale Museale di primaria importanza per Firenze, prima tappa nei percorsi turistici di visita alla città e grande opera di riqualificazione urbana dell’area.
Le dichiarazioni del sindaco Nardella e del ministro Franceschini raccolte da Gimmy Tranquillo: