A Pistoia si è svolto l’evento “Di mano in mano” atto a sensibilizzare i cittadini e le istituzioni sulla vicenda del Museo Marino Marini.
Il Museo Marino Marini è stato chiuso al pubblico nel 2020, a seguito della volontà espressa dall’omonima Fondazione di trasferire le opere del grande artista pistoiese a Firenze, decisione poi impedita dal vincolo di pertinenza disposto dalla Soprintendenza.
La manifestazione, organizzata dal collettivo artistico Meduse di Pistoia, in collaborazione con il Comune e la Regione Toscana, si è svolta sotto forma di un lungo corteo che, partito dall’ex Convento del Tau, sede del museo, si è sviluppato per le vie del centro storico, fino al Palazzo comunale.
Proprio nel Palazzo comunale è esposto il Miracolo, una delle opere più note dell’artista: una scultura in bronzo che ritrae un cavallo nell’atto di disarcionare il cavaliere dopo essersi imbizzarrito per un evento improvviso.
I manifestanti hanno sfilato tenendo per mano una striscia composta da varie pezze di stoffa annodate fra loro, per una lunghezza totale di otre un chilometro e mezzo.
“Una manifestazione – ha spiegato Marco Leporatti, coordinatore del comitato Nessuno tocchi Marino – per dire che la città non dimentica un personaggio importantissimo, come Marino Marini, che è identitario per Pistoia. Vogliamo che le sue opere custodite in questo museo tornino fruibili al pubblico”.
“Pistoia rivuole il suo museo – ha affermato Federica Fratoni, consigliere regionale e capogruppo del Pd in consiglio comunale a Pistoia -. Marino Marini non è soltanto il più grande ambasciatore della cultura pistoiese nel mondo, ma è soprattutto un simbolo fondamentale del nostro essere comunità. Quindi, noi non ci arrenderemo mai a vedere chiuso questo museo, che deve invece tornare a vivere, con l’azione incisiva dell’amministrazione comunale, alla quale chiediamo di impegnarsi in tal senso”.