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Narciso Parigi è morto, compose ‘Canzone viola’, inno della Fiorentina

Narciso Parigi

?Firenze, morto a Firenze il cantante Narciso Parigi, 93 anni. Diventato celebre negli anni ’50, anche partecipando nel ’55 al Festival di Sanremo in coppia con Claudio Villa con il brano, poi divenuto hit internazionale ‘Incantatella’, Parigi ha tra l’altro composto ‘Canzone viola’, l’inno della Fiorentina.

Narciso Parigi se n’è andato nella sua casa sulle colline fiorentine e lascia la moglie Fiorella e i figli Daniela e Andrea.

Parigi era nato il 29 novembre 1927. Esponente di spicco della scuola degli stornellatori toscani a cavallo degli anni quaranta e cinquanta, è uno degli interpreti più amati dal pubblico radiofonico e da quello fiorentino. Ha debuttato a Radio Firenze con la quale ha collaborato dal 1945 al 1965 affermandosi come “cantante della radio” con le varie orchestre RAI e in particolare con la formazione di Francesco Ferrari.

Il suo repertorio, inizialmente impostato su tipici stornelli, si è aperto progressivamente al genere classico melodico. Nel 1955 ha partecipato al Festival di Sanremo in coppia con Claudio Villa presentando il brano “Incantatella”, destinato a diventare un successo internazionale. Nel 1957 è stato tra i protagonisti di “Voci e volti della fortuna”, il programma radiotelevisivo precursore di “Canzonissima” .

Numerosi i premi ricevuti per una carriera che lo ha impegnato a lungo anche negli Stati Uniti. Il 25 marzo 2012 gli è stato conferito il Premio delle Arti “Fiorentini nel Mondo” . Oltre ad aver dato un decisivo contributo alla canzone italiana con “Angelina”, “Prigioniero d’un sogno”, “Tango del mare” e “Io t’ho incontrata a Napoli”, “Terra straniera”, è stato un punto di riferimento per il repertorio fiorentino e un simbolo del capoluogo toscano.

Il suo nome è però indissolubilmente legato all’inno della Fiorentina (“Garrisca al vento il labaro viola…”), che accompagna l’ingresso delle squadre in campo allo stadio Franchi e festeggia le vittorie casalinghe dei Viola. Si chiama appunto “Canzone Viola” ed è stata incisa nel 1959, sebbene conosciuta ormai dal popolo calcistico gigliato come “O Fiorentina”. Nel 2002 lo stesso Parigi ha regalato al Collettivo Viola i diritti della canzone. Nel 2003 era stato Magnifico Messere del Calcio Storico Fiorentino.

Riproponiamo una vecchia intervista fatta a Narciso Parigi da Gimmy Tranquillo nel 2014:

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“Per sempre di Firenze vanto e gloria”: con queste parole tratte dall’inno viola il presidente Rocco Commisso e tutta la Fiorentina hanno voluto rendere un primo omaggio all’artista e appassionato tifoso “che – scrive la nota del club – ha portato il nome di Firenze e della Fiorentina nel mondo.

“Firenze perde una voce amatissima e inconfondibile. Parigi ha legato il proprio nome alla città e al suo cuore viola”. Lo afferma il sindaco Dario Nardella, appresa la notizia della scomparsa del cantante fiorentino.
“Il 29 novembre scorso 2017, nel giorno del suo 90esimo compleanno – ricorda il sindaco – decidemmo di fargli come regalo il Fiorino d’oro della città, la massima onorificenza di Firenze. Parigi è un fiorentino doc e un cantante amato non solo nella sua città ma anche all’estero, negli Stati Uniti, dove è stato ambasciatore della migliore tradizione musicale italiana”.

“Alla sua voce sono legati momenti indimenticabili della nostra vita”. Lo ha sottolineato la vicesindaca Cristina Giachi ricordando Narciso Parigi.
“La Firenze del Novecento – ha aggiunto – non è solo quella dei quartieri di Pratolini, degli ‘ingegni arditi’ di Odoardo Spadaro ma anche del ‘labaro viola’ cantato da Parigi. Lui fa parte integrante della memoria della nostra città. E noi lo ricorderemo per sempre così”.

“Con Narciso Parigi se ne va un pezzo di storia di Firenze. Mi ha insegnato, a me non fiorentino di nascita, il senso della fiorentinità più di ogni altra figura, testimone e protagonista di tanti anni di musica e tradizione”. Lo afferma l’assessore alla cultura Tommaso Sacchi, appresa la notizia della morte di Parigi. “Firenze perde la sua voce più nota – continua Sacchi – che rimarrà nei dischi e nella storia come la voce più fiorentina che ci sia stata. Ricordo di aver parlato spesso con Narciso. Poco dopo la mia nomina da assessore è morto il maestro Franco Zeffirelli e Narciso aveva voluto stare a lungo seduto accanto al feretro, nella camera ardente allestita nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, per salutare il suo caro amico, uno degli ultimi protagonisti della Firenze del suo tempo. In quell’occasione ci parlammo molto e porterò sempre con me questo ricordo. In accordo con la famiglia, alla quale vanno le mie più affettuose condoglianze, troveremo un modo significativo per ricordarlo”.

Il Consiglio regionale piange Narciso Parigi, personaggio amatissimo e indimenticabile interprete dell’inno della Fiorentina, cantante e attore popolare in Italia e all’estero. Il presidente del Consiglio, Eugenio Giani, esprime il cordoglio a nome dell’intera assemblea toscana per “un artista straordinario, che con le sue canzoni, negli anni Cinquanta, seppe riscaldare il cuore di tanti nostri connazionali costretti ad andare all’estero per lavorare e che grazie alla sua voce si sentivano vicini al nostro paese”. “Era solito raccontarmi che nel dopoguerra aveva venduto più di 50 milioni di dischi negli Stati Uniti”, aggiunge il presidente Giani che, nel manifestare vicinanza alla famiglia dell’artista, cita ricordi che attraversano la storia fiorentina e, naturalmente, della Fiorentina.
“Ricordo che quando ero assessore allo sport, Narciso Parigi venne da me ed ebbe l’idea di cedere i diritti dell’inno della Fiorentina alla Curva Fiesole, che riteneva espressione ed emblema di Firenze”. E così fu, continua Giani, per accompagnare il ‘nuovo corso’ della squadra al di là degli assetti giuridici. Quel cuore viola Narciso non l’ha mai lasciato, rimanendo “vicino nei momenti della gioia e del dolore – conclude il presidente – Era un uomo internazionale, ma profondamente legato ai valori di Firenze”.

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