Firenze, il sindaco Dario Nardella, intervistato negli studi di Controradio, ha risposto ad alcune domande su: il nuovo governo, il destino del Partito Democratico e le principali questioni della CittĂ metropolitana.
“Guai se questo congresso del Pd diventa l’ennesimo regolamento dei conti: sarebbe l’ultimo, fatale, congresso, e firmerebbe la sua fine politica – ha detto il sindaco Nardella – Mi auguro che dalla direzione nazionale  non solo venga fuori un percorso congressuale ordinato, ma anche un’idea di congresso apertissimo alla societĂ civile, al mondo civico, alle nuove generazioni, a chi vota Pd ma non ha la tessera, anche a chi non ha votato il Pd e vorrebbe rivotarlo”.
Dunque, ha affermato Nardella, “mi batterò fino alla fine perchĂ© sia un congresso vero, dove al centro ci siano le idee, ci sia lo sforzo di dare un’identitĂ nuova e di promuovere un ricambio generazionale dei gruppi dirigenti, dove per generazionale non intendo solo l’aspetto anagrafico ma anche quello politico”.
Per il sindaco di Firenze “il Pd non deve utilizzare questi mesi di congresso per un riposizionamento tattico dei vari gruppi di potere di questo partito. Questo è centrale: se noi facciamo un congresso in cui il metro di decisione si basa sulla domanda ‘Tu con chi stai?’, allora vuol dire che non abbiamo capito niente”.
“Il Pnrr deve essere subito scaricato a terra: il nuovo governo non perda tempo in ripensamenti, ma acceleri la sua attuazione – ha detto poi Nardella sulla situazione politica nazionale – Abbiamo bisogno di semplificazioni amministrative, perchĂ© il sistema della burocrazia italiana è ancora troppo farraginoso, pesante, complesso, e grava sulle spalle dei cittadini, delle imprese e delle amministrazioni locali. Mi batterò perchĂ© il Pnrr venga attuato il prima possibile”.
Il sindaco di Firenze ha rivolto i suoi “auguri di buon lavoro” alla nuova presidente del Consiglio Giorgia Meloni: “Allo stesso tempo però – ha proseguito – lancio subito, da coordinatore dei sindaci delle cittĂ metropolitane, una proposta. Giorgia Meloni dimostri di avere davvero attenzione alle realtĂ territoriali locali: convochi subito i sindaci delle 14 grandi cittĂ italiane per mettere a terra la fase successiva di attuazione del Recovery Plan: gran parte delle risorse di questo piano passano dalle cittĂ italiane. Credo che un confronto rapido tra il governo nuovo e le cittĂ italiane sia fondamentale, necessario per il futuro del nostro paese”.