Firenze, il sindaco Dario Nardella, rispondendo in conferenza stampa a chi gli chiedeva del suo possibile futuro come segretario nazionale Pd, ha glissato sulla domanda evidenziando la prioritĂ di cambiare il partito prima del segretario.
“Anche dopo aver ascoltato le parole di Letta, – ha detto Nardella – credo che ora la cosa più importante è prioritaria sia cambiare il Pd, prima che il segretario. Dobbiamo avviare un processo profondo di ricostruzione da zero. La scelta del segretario è un pezzo di questo discorso, mi auguro che il dibattito di questi giorni non si riduca alla corsa dei cavalli che già si schierano perché sarebbe a mio avviso sbagliato”.
“Per questo nei prossimi giorni avremo modo di fare riflessioni, dirò la mia e lo farò in modo molto chiaro e netto – ha aggiunto -. Se pensiamo di risolvere i problemi cambiando solo il segretario facciamo un grave errore. Dobbiamo pensare di cambiare il Pd. C’è bisogno del grande apporto di tutti i sindaci e amministratori locali del nostro Paese che hanno rappresentato la vera ossatura della parte del Pd che ha tenuto”.
“Firenze, insieme a Bologna, ha il miglior risultato per il Pd e per la coalizione – ha continuato Nardella parlando dei risultati delle elezioni – Il Pd e il centrosinistra hanno reagito molto bene sia a Firenze città che in provincia: hanno saputo interpretare questa campagna elettorale difficilissima, giocata tutta controcorrente. Vincere controcorrente vale doppio. La somma del centrodestra, rispetto alle elezioni del 2018, arretra dal 33% al 26%: c’è un dato molto significativo di Fdi a Firenze, gli alleati Lega e Fi sono ai minimi storici. Quindi noi abbiamo frenato l’ascesa del centrodestra rispetto al 2018″.
“C’è un effetto Firenze – ha aggiunto -. Vince il nostro modello di governo della città , lo diciamo col massimo dell’umiltà . Poi non ci sfugge che anche nel nostro caso abbiamo avuto una flessione, che è fisiologica rispetto alla tendenza nazionale. Una flessione assolutamente gestibile”.
Nardella ha anche fatto un riferimento al video postato da Giorgia Meloni con cui la leader di Fratelli d’Italia ha “rotto” il silenzio elettorale (nel video, pur non pronunciando nessuna frase esplicita, mostra due meloni dicendo “E ho detto tutto”): “Siamo di fronte ad un vento
inarrestabile delle destre, a una situazione estremamente critica del Pd e con attacchi che vengono da tutte le parti. Eppure il dato è che per buttare giù il Pd a Firenze ci vogliono 1000 Meloni, 1000 Calenda, 1000 Conte. Nessuno butta giù il Pd a Firenze, anche nel peggiore dei momenti”. “Noi vinciamo con un distacco di 16 punti rispetto al secondo – ha detto Nardella, riferendosi all’elezione alla Camera di
Federico Gianassi -. Noi puntiamo a rappresentare bene Firenze a
Roma. Non ci interessano prove muscolari, siamo anche molto
rispettosi dei risultati delle altre città . Non vogliamo fare i primi della classe, vogliamo dare un apporto vero a questo nuovo processo di ricambio”.
Il primo cittadino ha anche rassicurato in merito ai possibili rimpasti in giunta dopo l’elezione alla Camera di Federico Gianassi, attualmente assessore a bilancio e commercio di Palazzo Vecchio: “Federico Gianassi rimarrà per il momento in giunta e lo ringrazio per questo, ci sono da chiudere alcune partite importanti come la multiutility”. Sul rimpasto “ancora non ci sono elementi su questo, noi siamo molto tranquilli perché c’è un lavoro impostato e una struttura tecnica forte. La città si aspetta che ci sia una continuità di alto livello”.
Il sindaco di Firenze Dario Nardella ai microfoni di Simona Gentili