Lo ha detto oggi a margine di una iniziativa in Palazzo Vecchio il sindaco di Firenze Dario Nardella. Dell’idea di un “fronte repubblicano” ha parlato stamani anche il ministro uscente allo Sviluppo Economico Carlo Calenda.
“Credo che ora sia venuto il momento in cui tutte le forze democratiche, che hanno a cuore la Costituzione, la Repubblica e un’idea di Europa non da distruggere come vogliono gli altri, ma da salvare e riformare, si devono unire. E’ importante costruire un larghissimo fronte democratico che metta i valori della Costituzione al centro, ovvero il lavoro, i diritti di libertà, l’eguaglianza e l’Europa”, ha detto Nardella.
“Quando è nata la Costituzione italiana si sono ritrovate le più alte tradizioni: quella liberale, socialista, comunista e democristiana. E noi siamo i veri eredi di quella grande tradizione che ha ricostruito un Paese dalle cenere e dai morti della guerra mondiale”, ha aggiunto il sindaco di Firenze.
Rispondendo a chi gli ha chiesto chi potesse essere il leader di questa nuova forza politica, Nardella ha spiegato di ritenere che “ci siano tante persone che possano assumere questo ruolo, ma io preferisco sempre la squadra. Noi possiamo costruire una grande squadra di persone autorevoli”.
E rispetto al suo possibile ruolo, ha detto di essere concentrato sul fare “il sindaco di Firenze, però posso sicuramente portare l’esperienza di chi sta ogni giorno con i cittadini, una dimensione di concretezza che non solo io, ma tutti i sindaci del Pd e i sindaci democratici possono portare”.
“Spero che questa grande coalizione democratica repubblicana, metta il territorio al centro, parta dalle tante esperienze positive che dalla Sicilia al Trentino dimostrano che è possibile trasformare gli ideali in azioni concrete. I cittadini hanno molta fiducia dei sindaci e questo fronte democratico e repubblica ha certamente la carte vincente dei sindaci, dei presidenti di regione, di chi ogni giorno sta sul territorio ad affrontare sfide come l’inquinamento, l’edilizia sociali, le infrastrutture, l’accoglienza e la sfida educativa”.