Firenze, a margine di un evento nel capoluogo toscano, il sindaco Dario Nardella ha ripreso l’argomento dei costi del caro energia.
Il primo cittadino ha infatti spiegato come il Comune sta subendo un aumento dei costi, con annessi imprevisti. “Abbiamo una bolletta che è di 1,2 milioni in più. Di fronte a questi costi imprevisti aggiuntivi abbiamo cominciato a mettere mano al bilancio in modo da vedere dove si possono trovare ulteriori entrare e dove si possono fare ulteriori risparmi. Questo lavoro è in corso e lo presenteremo al consiglio di indirizzo che intendo convocare entro la metà di novembre”.
In merito ai conti del Maggio musicale fiorentino spiega: “Quando abbiamo fatto il bilancio preventivo del 2022 non immaginavamo che il Maggio sarebbe stato attraversato dalla crisi energetica”.
Riguardo il tema del ‘partito dei sindaci’ Nardella risponde dicendo che “Non c’è un partito dei sindaci, io lo dico chiaramente, è già stato usato tante volte questo concetto. Secondo me c’è un movimento che già in tante altre occasioni è emerso, vero, dei sindaci italiani ed europei, che condividono gli stessi valori“. Piuttosto sottolinea come “C’è un fenomeno politico che è legato al protagonismo dei sindaci che vincono nelle città e prendono molti più voti del PD da solo. È successo a Milano, è successo a Bergamo, Torino, Bari e Bologna, e la sinistra oggi dov’è che governa, e governa bene? Nelle città, poi è chiaro che governa bene anche nelle Regioni ma il fenomeno di una sinistra vincente e credibile è quello delle città. Non c’è alcune contrapposizione fra sindaci e presidenti di Regione, anzi i sindaci del Pd collaborano benissimo con i loro presidenti di Regione. Guardate qui in Toscana”.
Nardella punta proprio dai Comuni per rilanciare il suo partito. “Io credo che oggi la sinistra debba ripartire dai territori, dai Comuni e dai sindaci perché nelle nostre città abbiamo vinto grazie al patrimonio di credibilità che gli amministratori locali si sono costruiti nel tempo, a contatto con i cittadini, affrontando i problemi, e non possiamo relegare i sindaci a semplici amministratori locali. Io credo che il congresso del Pd non possa non avere come protagonisti gli amministratori locali da nord e sud“.
“I sindaci soprattutto se presi tutti insieme sono una grande realtà politica non solo per l’Italia ma per tutta l’Europa: sono la vera alternativa al sovranismo nazionalista nei paesi dell’Est, in Polonia come in Ungheria, in Repubblica Ceca e Romania, ma anche negli altri paesi i sindaci sono l’avamposto dei valori più autenticamente democratici, europeisti, basati sulla solidarietà sociale. Noi lavorando nelle nostre città costruiamo anche un modello alternativo a quello che emerge dal programma del nuovo governo che non a caso non ha citato gli amministratori locali ed i territori come una prospettiva di crescita del Paese. Noi invece crediamo che senza i territori e le città piccole e grandi d’Italia non si va da nessuna parte a cominciare dall’attuazione del Pnrr“.