Firenze, il sindaco della Città metropolitana di Firenze, Dario Nardella, parlando a margine della seduta dell’assemblea metropolitana, oggi a Palazzo Medici Riccardi, ha condiviso il suo parere sulle eventuali modifiche alle elezioni del sindaco della Città metropolitane, ma anche dei comuni in generale.
“Abbiamo partecipato all’audizione nella Prima Commissione Affari Costituzionali al Senato – ha detto Nardella – per esprimere netta contrarietà all’elezione diretta del sindaco metropolitano che invece, come si prevede attualmente, coincide col sindaco del capoluogo. Abbiamo calcolato che il ritorno al passato con l’elezione diretta e con la ricostruzione degli organismi politici costerebbe agli italiani più di un miliardo di euro”.
“Ho anche espresso parere favorevole all’eliminazione dei due mandati per i sindaci di tutti i Comuni italiani, non solo piccoli Comuni – ha aggiunto -. Per due motivi: devono essere i cittadini a decidere quanti mandati possono fare i sindaci eleggendoli e non possono essere altri organismi politici a imporre i mandati dei sindaci. E poi perché il limite dei due mandati è l’unico caso che esista tra tutte le cariche politiche in Italia: non c’è limite di mandato per i parlamentari, per i ministri e quindi non capiamo perché bisogna mantenere questa limitazione per i Comuni. Anche in Europa non esistono limiti di mandato per i sindaci di tutti i principali Paesi europei perché sono i cittadini a decidere se un sindaco debba fare uno, due, tre mandati”.
Nardella ha detto poi di aver espresso “contrarietà netta all’abbassamento al 40% della soglia nel primo turno per l’elezione dei sindaci dei Comuni italiani, questo perché disincentiva la partecipazione democratica: sarebbe un vulnus democratico preoccupante. Noi crediamo che questo sistema elettorale che proprio quest’anno compie 30 anni sia il miglior sistema elettorale esistente in Italia. Dunque, non tocchiamolo. Piuttosto cambiamo la legge elettorale in Parlamento rimettendo le preferenze visto che questa legge elettorale purtroppo ha contribuito molto all’aumento dell’astensione e al distacco tra eletti ed elettori”.