Nardella (Pd): “Enrico Letta e i sindaci sono i vincitori di questa sfida elettorale. Il segretario si è speso con generosità: al suo fianco noi abbiamo spinto i candidati sul territorio. Ma sappiamo tutti che le elezioni comunali sono ben diverse da quelle politiche”. Così Dario Nardella, sindaco dem di Firenze, al Corriere della Sera.
Nardella: “Dobbiamo esportare nella campagna del 2023 il ‘modello città’, scommettendo su tre punti. Anzitutto un metodo di selezione dei candidati al parlamento: primarie sempre, e non liste bloccate, che rafforzerebbero l’idea di un partito di apparato. Poi un’agenda ‘antipopulismo’, perché l’astensione è il frutto malato di una politica rissosa e demagogica che ha svilito le istituzioni e stancato i cittadini. Le priorità: lavoro, semplificazione, giovani, ambiente, salute, sicurezza. E infine puntiamo tutto su credibilità e competenza dei candidati, con al centro la rappresentatività territoriale”.
“Letta ora è l’unico che può mettere attorno a un tavolo tutti i leader: da Calenda a Speranza, passando per Conte e Renzi. Penso a una costituente per rilanciare quell’espressione assai felice del presidente Mattarella: ‘Questo è il tempo dei costruttori’. Ecco: costruiamo un fronte delle forze europeiste, democratiche, di sinistra e liberali, senza escludere Forza Italia, che non può sottostare ai diktat della destra radicale. Per il successo di questa operazione serve meno ceto politico e più società civile”. In questo quadro del fronte largo dei ‘costruttori’, avrebbe in testa Draghi premier oltre il 2023? “Draghi è una persona di cui siamo orgogliosi: la sua azione si sta confermando decisiva per far tornare l’Italia a correre dopo la pandemia. La sua figura è spendibile per fortuna in tanti ruoli: dalla commissione Ue, come al governo o al Quirinale”.