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Nardella. “Per evitare l’ennesima rottura, voto online come eccezione”. “Il Pd è come l’Incompiuta di Schubert”

fiorentina

Firenze, per il sindaco Dario Nardella, che è il coordinatore della mozione per Stefano Bonaccini segretario dem, la questione delle primarie online del Pd “è posta in modo tardivo, a congresso iniziato”.

“Non c’è mai stata una contrarietà di principio – spiega Nardella – al ricorso del voto online per allargare la partecipazione ma cambiare le regole in corsa quando c’è un congresso in atto è molto problematico. Comunque, noi sostenitori della mozione Bonaccini per senso di responsabilità e per evitare l’ennesima incomprensibile rottura su una questione regolamentare ieri abbiamo accettato il voto online come eccezione rispetto alla regola che è la partecipazione fisica ai gazebo, per far appassionare le persone a un congresso non basta ricorrere alle nuove tecnologie. Ci vuole un confronto sui temi, la capacità di comunicare proposte credibili. E serve un profondo rinnovamento del gruppo dirigente, per noi questo punto è irrinunciabile. Io non credo che il problema poi sia far abolire le primarie, ma abolire le correnti finalizzate all’autoconservazione”.

“Se ci sono delle correnti che portano idee, proposte tanto meglio – ha concluso -. Il pluralismo è una ricchezza. So che è più faticoso avere una vita democratica in un partito con le primarie invece che avere un partito dove decide una sola persona. È un modello culturale diverso. Secondo me i partiti personali non aiutano la democrazia a crescere, poi c’è un tema di leadership. Si può avere un grande partito di massa ma la leadership deve essere capace di tenere insieme le diverse posizioni: noi con Bonaccini non vogliamo una leadership solitaria e solista”

“Il Pd è come l’Incompiuta di Schubert, una sinfonia non completata. Noi dobbiamo recuperare lo spirito di grande idealità che ha messo insieme due grandi tradizioni, quella democratico-cattolica e quella della sinistra, non solo che viene dal Pc ma includerei anche i socialisti. Per fare questo non basta mettere insieme le persone, i gruppi dirigenti che hanno finito per declinarsi in correnti di potere: ci vogliono grandi idee, forti e su questo dobbiamo lavorare”.

“Il Pd è un grande partito nazionale, abbiamo comunque raccolto più di cinque milioni di voti – ha aggiunto poi Nardella -. La nostra forza sta nei territori, dobbiamo parlare al mondo produttivo del Paese, al mondo del lavoro. Il Pd deve tornare a essere il grande partito del lavoro, capace di parlare a territori molto diversi. La nostra forza sta nella credibilità dei nostri amministratori ed è uno dei punti di forza della mozione Bonaccini”.

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