Firenze, il sindaco di Firenze Dario Nardella, in collegamento con la trasmissione ‘Omnibus’ su La7, ha espresso preoccupazione sulla tenuta del sistema di tracciamento del Covid in Toscana vista la ” curva di crescita esponenziale degli ultimi giorni.
“Le quarantene si devono appoggiare al tracciamento – ha detto il sindaco Nardella – Io sono preoccupato che il sistema del tracciamento non regga più il ritmo dell’aumento dei contagi, dobbiamo governare il processo con grande attenzione”.
“C’è poi il tema delle mascherine Fpp2 – ha aggiunto -. C’è una domanda impressionante di questi dispositivi di protezione e non se ne trovano: alcuni cittadini mi hanno segnalato un aumento di prezzi, ci vuole una regia su questi aspetti perché questi obblighi ricadono sui cittadini, anche dal punto di vista economico”.
“Abbiamo 4.453 positivi in Toscana, siamo in una curva di crescita esponenziale. Di questi 760 nella città di Firenze, con un rapporto positivi sui tamponi” di 44,6% sulle prime diagnosi “che è quasi uno su due. Con questi dati rischiamo di mettere migliaia di persone in quarantena, prima di tutto per contatti stretti, e questo incide molto sui ritmi lavorativi”, ha anche detto il sindaco Nardella sempre in collegamento con la trasmissione ‘Omnibus’ su La7.
“Abbiamo – ha aggiunto – la fortuna della coincidenza col periodo festivo, ma dobbiamo già da ora capire cosa succederà dopo la pausa festiva. Le quarantene hanno un impatto molto forte sui modelli lavorativi e produttivi, sul funzionamento delle nostre città. Noi in Comune abbiamo ripreso in modo massiccio lo smart working”.
A proposito delle strategie per il nuovo presidente della Repubblica: “Se devo pensare ad un identikit, io credo che l’Italia abbia bisogno di un Capo dello Stato votato da una maggioranza larga, che non sia solo una maggioranza politica. Non possiamo avventurarci in candidati di bandiera. E poi una cosa è certa: le figure in prima linea da un mese, non diventano presidente della Repubblica”.
“Letta si sta muovendo con lo spirito di disegnare un percorso o un metodo, se stiamo sempre al toto nomi non arriveremo mai ad un coordinamento. La mia preoccupazione ora sta nella frammentazione del Parlamento, questa può essere superata solo con una forte presa di posizione coordinata dei leader politici”.
Su Mario Draghi si tratta “di una figura di garanzia, autorevolezza del nostro Paese, dobbiamo essere accorti nel tutelarlo. Io trovo che con troppa superficialità venga lanciato nel frullatore delle tattiche di posizionamento”. Sulla candidatura al Quirinale di Giuliano Amato, ha spiegato Nardella, “ho molta stima di lui, sarebbe una figura di garanzia molto importante ma ci sono delle posizioni politiche avverse. Berlusconi è uno dei candidati, dunque verrebbe meno quel sostegno del centrodestra”.
Infine, sul Pd: “Non mi pare che nel partito ci sia un caos ingovernabile – ha detto -. Qui i leader politici si giocano tutto, i leader hanno il dovere di tracciare un percorso ordinato”.