“Non è questione di avere un album delle figurine, ma di gettare le basi per un progetto politico forte con toni innovativi e chiari, capace di parlare al popolo e superare errori della sinistra”. Così il sindaco di Firenze Dario Nardella, durante una diretta Facebook con il sindaco di Bergamo Giorgio Gori.
“Italia Viva credo che non sia nata per rimanere un partito a sé, ma per promuovere un processo politico di riunificazione dei democratici e dei riformisti in Italia. Abbiamo un Pd che da quando è nato ha perso pezzi, e dove i segretari quando terminano il mandato vanno via e formano organizzazioni politiche. La mia idea è che debba nascere un movimento nuovo dei democratici, e non è questione di avere un album delle figurine, ma di gettare le basi per un progetto politico forte con toni innovativi e chiari, capace di parlare
al popolo e superare errori della sinistra”. Così il sindaco di Firenze Dario Nardella, durante una diretta Facebook con il sindaco di Bergamo Giorgio Gori.
Per Nardella, il Pd “è un partito che deve farsi domande, noi dobbiamo tornare ad essere grande partito in grado di aggregare”. “Bisogna ripartire dal basso, dai territorio e dai
sindaci”, ha aggiunto.
Durante la pandemia “ci siamo resi conto che questo meccanismo istituzionale non è fatto per affrontare una pandemia. Il rapporto tra Comuni, Regioni e Stato non ha risposto in modo adeguato, non ha retto alla prova. Il sistema delle autonomie va rivisto, tenendo conto di questa terribile esperienza. L’autonomia in certi casi può diventare un
problema sicuramente nella gestione dell’emergenza dove rapidità, verticalità ed efficienza sono requisiti necessario” ha poi detto Nardella.
“In emergenza – ha aggiunto Nardella – bisogna verticalizzare le decisioni, rendere più rapidi gli effetti di ciò che si decide, serrare i ranghi creando dei luoghi di confronto che
devono però essere fortemente centralizzati”. Commentando poi l’idea dei colori per le Regioni, secondo Nardella, “ci ha dato la possibilità di confrontarci e di spiegare ai cittadini quali solo le diverse gradazione e stimolarli nell’impegno a tornare alla fasce di colore diverso. Abbiamo fatto tanti errori, ma il meccanismo dei colori è stato il meno peggiore”.