“Non va bene parlare di carbon neutrality nel 2070 in India, nel 2060 in Cina e nel 2050 in Europa. Dobbiamo agire subito” dice il sindaco di Firenze, Dario Nardella.
“Dobbiamo agire subito. Le cittĂ giĂ oggi sono in grado di annunciare che l’obiettivo della emissione zero di anidride carbonica si raggiungerĂ nelle nostre aree urbane dieci anni prima del 2050 fissato dalla Ue, partendo da azioni concrete”. Lo ha detto il sindaco di Firenze e presidente di Eurocities Dario Nardella, in collegamento con Radio Immagina.
“A Lipsia si è conclusa l’assemblea annuale Eurocities, la piĂą grande associazione di sindaci europei. Abbiamo detto che non va bene parlare di carbon neutrality nel 2070 in India, nel 2060 in Cina e nel 2050 in Europa. I politici di oggi non ci saranno in quelle date: chi risponderĂ di eventuali fallimenti? ” ha aggiunto Nardella.
“Il trasporto pubblico in Italia – ha proseguito – è l’ultimo d’Europa in ordine di sostenibilitĂ ambientale. Usiamo il Pnrr per massicci investimenti sulle nuove flotte. Le caldaie poi sono un tema serio perchĂ© il riscaldamento delle nostre abitazioni è una delle principali cause di inquinamento delle cittĂ ”. Secondo Nardella c’è la “necessitĂ di investire sugli impianti a energia rinnovabile, l’associazione dei sindaci europei ha messo questo punto tra i principali. Però bisogna fare delle scelte”.
E ancora “in tutte le cittĂ italiane vi sono vincoli paesaggistici diretti e indiretti molto estesi, piĂą della metĂ del territorio italiano è sottoposto a limiti di vincoli paesaggistici. Questo significa che, ad esempio, sui tetti della cittĂ di Firenze non si possono apporre pannelli fotovoltaici per impianti domestici a energie rinnovabili”.
Sulla possibilitĂ di sperimentare tegole solari, ha infine concluso Nardella “stiamo lavorando col team di Elon Musk, stiamo studiando una tegola solare che sia compatibile con i vincoli paesaggistici. I problemi sono costi e tempi. Il tema è trovare una sintesi tra vincoli paesaggistici e realizzazioni di impianti energetici con fonti a impatto zero altrimenti rimaniamo sulle parole e quando passiamo ai fatti è difficile se non impossibile realizzare queste strategie”.